«Permettere a tutti di scoprire un pezzo del tesoro artistico italiano per me è una cosa davvero toccante»
«Permettere a tutti di scoprire un pezzo del tesoro artistico italiano per me è una cosa davvero toccante»
La Scoletta del Carmine, il piccolo capolavoro di Padova accessibile grazie ai Volontari Touring
di
Tino Mantarro
26 Marzo 2020
Per conoscere gli attuali orari di apertura dei luoghi Aperti per Voi a Padova, consultare questa pagina.
C’è stato un lungo periodo in cui per vedere la Scoletta del Carmine a Padova c’era praticamente un solo modo: sposarsi. Oppure, a cascata, essere invitati a uno dei matrimoni che lì si celebravano. Altrimenti la Scoletta veniva aperta piuttosto di rado, giusto per qualche celebrazione.
Poi, nel 2010, la quattrocentesca sede della confraternita legata alla chiesa del Carmine con i suoi ricchi affreschi è diventata accessibile a tutti, padovani e non, grazie all’iniziativa Aperti per Voi del Touring Club Italiano. E da allora è entrata nei percorsi turistici della città.
Poi, nel 2010, la quattrocentesca sede della confraternita legata alla chiesa del Carmine con i suoi ricchi affreschi è diventata accessibile a tutti, padovani e non, grazie all’iniziativa Aperti per Voi del Touring Club Italiano. E da allora è entrata nei percorsi turistici della città.

Merito dei 90 Soci Volontari Touring padovani che prestano gratuitamente il proprio tempo affinché questo piccolo tesoro sia visibile a tutti. «Siamo un gruppo abbastanza variegato, sia per età che per interessi – spiega Ida Frigo, una delle quattro coordinatrici di Aperti per Voi a Padova –. Una ottantina di persone che fanno in media un paio di turni al mese per assicurare l’apertura della Scoletta e degli altri due siti Aperti per Voi della città, il museo Diocesano e il museo di storia della medicina, sale dell’ex Ospedale San Francesco Grande» spiega. Apertura che nel caso della Scoletta è solitamente garantita due volte a settimana.
«A vederla vengono davvero tanti padovani, che scoprono per la prima volta la bellezza di questo posto leggermente appartato» racconta Frigo, che è socia Touring dal 1980 e nutre un affetto particolare per la sua città che l’ha spinta a impegnarsi in prima persona per renderla ancora più accogliente. Per lei il volontariato culturale rappresenta un’occasione di confronto, sia con i turisti che con i suoi concittadini. «Perché è bello scambiare due parole, raccontare che cosa c’è da vedere in città, capire come sono arrivati fino alla Scoletta» racconta.
Così, parlando, si scopre che «tanti raccontano di esserci stati magari venti, trent’anni prima per una cerimonia. Ogni tanto succede addirittura che arrivino persone che ci raccontano che la madre, oppure i nonni, si sono sposati qui dentro, ma loro non l’avevano vista se non nell’album di nozze» spiega. Ma la vera soddisfazione è quando gli stessi padovani ci ringraziano per l’apertura.«Nel nostro Paese c’è un grande tesoro chiuso, non accessibile e permettere a tutti di scoprirne una piccola parte con i suoi settecento anni di storia per me è una cosa davvero toccante», prosegue.
Così, parlando, si scopre che «tanti raccontano di esserci stati magari venti, trent’anni prima per una cerimonia. Ogni tanto succede addirittura che arrivino persone che ci raccontano che la madre, oppure i nonni, si sono sposati qui dentro, ma loro non l’avevano vista se non nell’album di nozze» spiega. Ma la vera soddisfazione è quando gli stessi padovani ci ringraziano per l’apertura.«Nel nostro Paese c’è un grande tesoro chiuso, non accessibile e permettere a tutti di scoprirne una piccola parte con i suoi settecento anni di storia per me è una cosa davvero toccante», prosegue.

La Scoletta, che ha il suo punto forte nel ciclo d’affreschi dedicati alla Madonna e realizzati di pittori padovani cinquecenteschi, attira anche un buon pubblico di turisti, specie stranieri: del resto la sua bellezza è seconda solo agli Scrovegni.
«Alcuni arrivano qui addirittura credendo che questi siano gli Scrovegni, ma per fortuna capita di rado. In genere, soprattutto gli stranieri, sono ben informati e consapevoli di quello che stanno ammirando» aggiunge. Altri ci capitano quasi per caso, perché dalla stazione vanno verso il centro. «Vedono il profilo imponente della chiesa, poi incuriositi mettono dentro il naso e rimangono stupiti da questo piccolo gioiello» prosegue Frigo. Un piccolo gioiello che da quasi dieci anni grazie al Touring e ai suoi Soci Volontari si può visitare anche senza essere invitati a un matrimonio.
«Alcuni arrivano qui addirittura credendo che questi siano gli Scrovegni, ma per fortuna capita di rado. In genere, soprattutto gli stranieri, sono ben informati e consapevoli di quello che stanno ammirando» aggiunge. Altri ci capitano quasi per caso, perché dalla stazione vanno verso il centro. «Vedono il profilo imponente della chiesa, poi incuriositi mettono dentro il naso e rimangono stupiti da questo piccolo gioiello» prosegue Frigo. Un piccolo gioiello che da quasi dieci anni grazie al Touring e ai suoi Soci Volontari si può visitare anche senza essere invitati a un matrimonio.
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