Per tutto maggio 2017, il sito del Touring Club Italiano - in collaborazione con Hertz - seguirà il Giro d'Italia edizione numero 100, che partirà il 5 maggio da Alghero per concludersi il 28 maggio a Milano. A raccontarci le tante storie del Giro d'italia 2017 sarà Gino Cervi, scrittore e giornalista, nonché cultore di storia del ciclismo, autore di volumi di storia dello sport e curatore di guide turistiche (tra cui molte del Touring Club Italiano). Seguiteci lungo le strade del nostro Bel Paese!
L'arrivo di Peschici si era trasformato in una disfida che avrebbe quasi cambiato il nome alla partenza: Barletta, e non Molfetta. Non tredici cavalieri italiani contro tredici cavalieri francesi, non Ettore Fieramosca e Fanfulla da Lodi da un lato, e Claude d'Aste e Charles de Torgues dall'altro; ma due fuggitivi spagnoli, il basco Gorka Izagirre Insausti e il murciano Luis Leon Sanchez Gil, contro due fuggitivi italiani, Giovanni Visconti, da Torino, e il romano Valerio Conti. Massimo d'Azeglio ne sarebbe quasi contento.
IZAGIRRE, IL FURORE DI PESCHICI
La strada è una biscia che s'inerpica impazzita negli ultimi chilometri. A un tornante proletario deve essere andata indigesta tanta anagrafica nobiltà: Conti scivola in curva e Visconti, che gli è a ruota, è costretto a frenare. Strada libera per gli iberici e in particolare per Izagirre. Lasciato un disperato Conti a smadonnare sull'asfalto, Visconti tenta la rimonta, ma il massimo che può ottenere è andare a riprendere il Leon Sanchez e vedere di spalle il basco alzare le braccia al cielo sul traguardo.
Izagirre è felice, e non ha il viso stravolto dal folle furore di Klaus Kinski-Lope de Aguirre, nel film di Werner Herzog, mentre cerca l'El Dorado. Del resto, neanche il più magicorealistico dei cronisti confonderebbe la Foresta Umbra per l'Amazzonia.
CASA DI PIETRA
Visto il nome, qualcuno potrebbe invece scambiare la Maiella per le Alpi Bavaresi. Il giorno dopo, al Blockhaus, primo arrivo in salita. Come si spiega il nome germanico nel bel mezzo dell'Appennino abruzzese? “Bloccaus” così si legge nei documenti a censimento dei fortini eretti dall'esercito postunitario italiano per contrastare il brigantaggio. Pare che da queste parti ci fosse un capitano di guarnigione di origine e lingua teutonica, che iniziò a chiamare “Bloccaus”, casa di pietra, il fortino eretto ai 2144 m di Cima Blockaus.
La Maiella da sempre è terra di agguati e rapine. Qui nel 1967 l'agguato lo fece un semisconosciuto velocista belga, dal cognome con troppe consonanti e troppe poche vocali: Merckx. Vinse la sua prima tappa di montagna, correndo come un pistard in salita. Da quel giorno tutti cominciarono a sospettare che il ciclismo avrebbe trovato un nuovo padrone, dopo Coppi e Anquetil.
Blockhaus - foto 2passi.com
Eddy Merckx non vinse il Giro quell'anno, ma nelle edizioni seguenti lasciò quasi sempre le briciole agli avversari. Ingordo, famelico, un Cannibale. Ma al Blockhaus, nel 1972, il Cannibale subì l'affronto di un brigante spagnolo. José Manuel Fuente, detto El Tarangu, lo sfrontato. Nella breve semitappa da Francavilla alla Maiella, Fuente, uno dei pochi corridori che seppe a inizio anni Settanta mettere in difficoltà re Merckx, prese di sorpresa il campione belga, rifilandogli un pesante distacco.
QUINTANA COME FUENTE
Sarà stato in onore di Fuente, che, sulle aspre pendenze di questo Ventoux erboso, Nairo Quintana ieri ha provato a scrollare l'albero del Giro. Qualche frutto maturo è caduto, per insufficienza o per sfortuna – Gerain Thomas, Mikel Landa, incappati in una caduta provocata da un forse distratto poliziotto in moto a bordo strada -, qualche altro ha reagito bene, come i due olandesi Tom Dumoulin e Baukke Mollema, rispettivamente terzo e quarto, alle spalle del francese Thibaut Pineau, unico a tenere il passo del colombiano per un gran parte dell'ascesa. Quinto, staccato, ma con juicio, Vincenzo Nibali. Il Giro è cominciato sul Blockhaus.

 

Il "Giro del Touring" è realizzato in collaborazione con Hertz, partner storico dell'associazione, che ha messo a disposizione di Gino Cervi una vettura ibrida Hertz Green Collection per seguire le tappe della Corsa Rosa. 
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