I borghi Bandiera Arancione non sono solo ricchi di storia, arte, prodotti enogastronomici e bellezze naturali. Conservano anche tracce dei nomi illustri che vi hanno visto la luce e soggiornato o che hanno reso immortali quei luoghi grazie alle loro opere.
Tra questi alcuni si sono distinti nel campo della poesia, come Francesco Petrarca e Isabella Morra, del racconto, come Giovanni Boccaccio, e del romanzo, come Grazia Deledda. Ve ne suggeriamo alcuni per ripercorrere le orme dei grandi personaggi che hanno legato la loro storia a questi piccoli borghi eccellenti.
AGLIÈ - PIEMONTE
Ad Agliè (TO) si trova il Meleto, residenza estiva e fonte di ispirazione del poeta Guido Gozzano (1883-1916). Villa ottocentesca che conserva lo stile liberty tipico di inizio Novecento, oggi la casa-museo è visitabile e conserva arredi, libri, quadri e oggetti appartenuti a Gozzano. Il poeta è sepolto nella chiesa di San Gaudenzio.

BELLANO - LOMBARDIA
Bellano (LC), il paese sul lago di Como, è l'ambientazione principale e fonte d'ispirazione per i romanzi dello scrittore Andrea Vitali, nato nel 1956 e da sempre abitante nel borgo. Vitali ha tratto dalle strade, dal paesaggio e dalla vita dei suoi concittadini il materiale per le sue numerose storie.

ARQUÀ PETRARCA - VENETO
Arquà Petrarca (PD), suggestivo borgo dei colli Euganei, deve parte del suo nome al sommo poeta che qui morì il 19 luglio del 1374. Ormai anziano e malato, Francesco Petrarca scelse di ritirarsi ad Arquà, rapito dalla bellezza del luogo che forse gli ricordava il dolce paesaggio toscano.
Tra le vie del borgo, rimasto tale e quale, regna la stessa pace.
Qui trascorse gli ultimi anni della sua vita in una piccola casa circondata da alberi d’olivo e vitigni. L’edificio, che nel tempo ha subito numerosi restauri e rimaneggiamenti e l’aggiunta di una loggia nel Cinquecento, conserva gran parte della struttura originaria trecentesca. Al suo interno custodisce una raccolta di cimeli del poeta e un ciclo di affreschi ispirati alle sue opere più famose, come il Canzoniere e l'Africa, risalenti al XVI secolo. Oggi è sede di un museo e di una mostra fotografica dedicati alla sua vita, alla sua opera, al mito della sua casa come meta di pellegrinaggi, ad Arquà e al territorio circostante.
Nella piazza che porta il suo nome, sul sagrato della parrocchiale di Santa Maria Assunta, si trova anche la sua tomba, un’arca in marmo rosso di Verona ispirata agli antichi sarcofaghi romani.
SARSINA - EMILIA ROMAGNA
A Sarsina (FC) si va indietro nel tempo: qui tra il 255 e il 250 a.C. nacque Tito Maccio Plauto, grande poeta e commediografo latino, di cui si può ammirare la casa natale. In estate viene organizzato il Plautus Festival, festival di prosa di importanza nazionale.

CASTELVETRO DI MODENA - EMILIA ROMAGNA
A Castelvetro di Modena (MO) Torquato Tasso fu ospite nel 1564 (durante gli anni giovanili, quando era al servizio della famiglia d’Este), presso la corte della nobile famiglia Rangoni che allora governava il paese come feudo riconosciuto dagli Estensi. Il suo soggiorno ha lasciato una memoria forte nella cultura del luogo, tant'è che oggi il borgo ricorda questo legame nelle rievocazioni storiche, come la manifestazione Dama Vivente, grande evento in costume rinascimentale, che Castelvetro organizza ogni due anni e che rievoca il clima della corte cinquecentesca nonché l’arrivo di Torquato Tasso come ospite. L'attrazione principale è una scacchiera gigante vivente allestita nella piazza del centro storico.

COLLODI - TOSCANA
Collodi (fraz. di Pescia - PT), è il paese di Pinocchio, protagonista di uno straordinario successo editoriale. L'autore Carlo Lorenzini (1826-1890) scelse come pseudonimo Carlo Collodi proprio dal nome del paese natale della madre, con il quale aveva un legame affettivo e ricordi d’infanzia.
Oggi qui troviamo il Parco di Pinocchio, interessante realizzazione di insigni artisti contemporanei, con sculture bronzee dei personaggi fiabeschi e costruzioni, autentici “monumenti per giocare", riferiti ai celebri episodi del romanzo.

CERTALDO - TOSCANA
Nel cuore della Toscana, fra le colline della Valdelsa, si erge Certaldo, la città di Giovanni Boccaccio (1313-1375). La cosiddetta "Casa del Boccaccio" possiede una biblioteca specializzata in edizioni e traduzioni del Decamerone e una vista magnifica sulla campagna toscana dalla loggia e la torre.
La parte alta del borgo, raro esempio di borgo medievale ancora intatto e caratteristicamente elevato sulla sommità di un colle, fu edificato fra il XII e il XV secolo. Il centro ospita botteghe artigiane, osterie, ristoranti tipici, diverse chiese e un sistema museale che comprende Palazzo pretorio, antica sede del potere e ricco di affreschi, fra cui alcuni di Benozzo Gozzoli, il Museo di arte sacra e la casa del Boccaccio. Da assaggiare la tipica cipolla di Certaldo, ricercata e dal gusto originale.

ALIANO - BASILICATA
Il borgo di Aliano (MT) è stato immortalato dalla penna di Carlo Levi (1902-1972) che con il nome di Gagliano lo descrisse in Cristo si è fermato a Eboli. Profondo il rapporto tra lo scrittore e il paese, in cui visse in confino e amò a tal punto da voler essere seppellito nel piccolo cimitero del paese.
È possibile visitare la Pinacoteca Carlo Levi, che conserva documenti fotografici e pittorici dell’artista. Da vedere anche la casa dove abitò, parte del Parco Letterario dedicato. Qui viene organizzato ogni anno il Premio letterario nazionale “Carlo Levi” cui partecipano personaggi di spicco della letteratura contemporanea.

VALSINNI - BASILICATA
A Valsinni (MT) nacque la poetessa Isabella Morra, figlia del feudatario del castello, ritenuta una delle voci più originali e autentiche della lirica femminile del Cinquecento. La sua breve vita fu segnata da isolamento e tristezza. Visse reclusa nel castello per “ragioni d’onore” e morì a venticinque anni per mano dei fratelli a causa di una relazione, osteggiata dalla famiglia, con un nobile spagnolo.
La sua poetica e la sua tragica vicenda divennero note solo dopo la sua morte grazie agli studi di Benedetto Croce e ispirarono la creazione del Parco letterario Isabella Morra. Il parco, esteso su 3000 ettari, propone un percorso che parte dal cuore del borgo medievale per arrivare fino al castello dei Morra. La poesia diventa così la chiave di lettura del territorio per accompagnare i visitatori nella scoperta della memoria e delle specificità del luogo.
Nelle sere d’estate i suoi versi echeggiano ancora tra i vicoli e le viuzze in occasione di eventi che coinvolgono l’intero centro storico. Il destino della sventurata poetessa rivive attraverso le rappresentazioni teatrali e i versi in musica dei menestrelli che guidano il pubblico in un suggestivo itinerario poetico.
GALTELLÌ - SARDEGNA
Grazia Deledda ambientò “Canne al vento”, uno dei suoi romanzi più celebri, nel piccolo borgo di Galtellì (NU). Nacque a Nuoro nel 1871, dove trascorse la giovinezza e concluse il suo percorso scolastico con le scuole elementari. In un’epoca in cui l’educazione delle ragazze benestanti era volta a farne delle buone madri e amministratrici domestiche, non solo si appassionò alla lettura, ma a soli quindici anni pubblicò la sua prima novella su un giornale locale, continuando a scrivere fino alla sua morte.
Da Galtellì, dalle sue tradizioni, dalla sua gente prese ispirazione per il suo romanzo. Alla scrittrice nuorese, prima donna italiana a ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1926, è dedicato il Parco letterario Grazia Deledda. Percorrere i sentieri acciottolati del centro storico, che conserva ancora la caratteristica architettura rurale, dove piccole targhe in ceramica riportano frasi di “Canne al vento”, consente di conoscere meglio l’autrice e la sua opera attraverso i luoghi immortalati dalla sua penna. Lungo i percorsi che si snodano nel cuore della cittadina si possono riconoscere gli scorci del paesaggio, le chiese e le strade accuratamente descritti nelle sue parole, così come le tradizioni e i riti a cui si fa riferimento nel romanzo.
