Per chi ama usare le proprie gambe come mezzo di trasporto e immergersi nella natura, cosa c’è di meglio che afferrare lo zaino, varcare la soglia di casa e intraprendere camminate in zone magnifiche soprattutto nel periodo autunnale?
Se siete pronti ad affrontare il trekking non dimenticate di portare con voi l’attrezzatura e l’abbigliamento adeguato alla stagione. Per questo tipo di escursione si consiglia un abbigliamento versatile, impermeabile e che tenga al caldo. Un abbigliamento a strati è la soluzione ottimale: pantaloni e maglia a maniche lunghe, pile o felpa, giacca a vento e k-way, berretto e guanti. Obbligatorie calzature con caviglia alta da trekking. Ora che vi siete attrezzati, ecco di seguito una selezione di borghi Bandiera arancione che propongono percorsi di trekking con scenari mozzafiato tra i più belli e imperdibili in Abruzzo, Lazio e Molise.
CIVITELLA ALFEDENA (AQ) - Percorso Val di Rose, Monte Capraro, Forca Resuni
Il tracciato è articolato in modo da non far sentire la fatica. Sale molto gradualmente arrivando a un massimo dislivello di 1100 metri. Prima di svalicare a passo Cavuto si possono avvistare numerosi camosci, che ormai abituati alla presenza dell’uomo, pascolano l'erba senza allontanarsi. Il percorso procede affacciandosi su un costone di roccia dal quale è possibile vedere la Camosciara. Il sentiero si dirama e raggiunge il Monte Capraro (2100 mt) sul quale sorgono numerosi rifugi di montagna ideali per effettuare delle brevi soste. Infine si scende a valle e si torna nella Val di Rose dopo aver percorso un totale di 10 km. Splendidi colori autunnali. Info
OPI (AQ) - La Camosciara
Sempre in Abruzzo, a pochi chilometri dal borgo di Opi, lungo i sentieri che si snodano dal centro del paese, si può visitare la Camosciara. Questo luogo regala un bellissimo panorama composto da una ricca vegetazione di salici, faggi, querce, aceri, frassini e corsi d’acqua trasparenti. Con un po’ di fortuna e pazienza è possibile avvistare cervi che pascolano tranquilli, le maestose Aquile Reali che abitano queste montagne, l’orso bruno marsicano, il lupo, la lince e i camosci.
Sono itinerari questi che invitano alla quiete e alla riflessione, in una natura libera dalla folla del turismo di massa e che assume l’aspetto essenziale e severo del periodo autunnale. Come la natura, anche i piccoli borghi presenti nel territorio del Parco ritrovano la loro essenzialità nelle quotidiane occupazioni legate agli usi e alle tradizioni locali e possono manifestare al meglio lo spirito di accoglienza proprio della gente di montagna. Info
SAN DONATO VAL DI COMINO (FR)
- Il Vallone di Forca D’Acero e le Miniere Borboniche
La sentieristica realizzata da San Donato Val di Comino, in provincia di Frosinone, offre una fitta rete di percorsi segnalati.
Si tratta di un sentiero di media difficoltà che segue le linee delle vecchie mulattiere percorse dagli abitanti della Valle per raggiungere il Sangro. La vegetazione cambia passando dagli uliveti ai boschi di querce che caratterizzano questa parte dei rilievi. Lasciato il sentiero principale sterrato, si prosegue sulla destra seguendo una piccola stradina che s’inerpica attraverso i boschi fino ad arrivare alla vera attrazione del percorso: l’ingresso delle miniere di limonite situate a 950 metri di altezza, usate in epoca borbonica durante il regno del Re Ferdinando. Info
FROSOLONE (IS)
L’ambiente montano di Frosolone, borgo in provincia di Isernia, è uno spettacolo sorprendente, uno scrigno prezioso che raccoglie meraviglie come alberi secolari, stagni, laghetti, cucuzzoli, passi scoscesi, rocce bianche e rifugi.
Fare trekking nel Sannio offre la possibilità di partire alla scoperta delle bellezze montane della provincia. Negli immediati dintorni di Frosolone ad esempio si trovano alcune delle vette più interessanti del Molise: tra questi il Colle dell'Orso, luogo perfetto per camminare nella natura, la Valle della Contessa e il piccolo ma incantevole Lago di Civitanova.
Su questi monti, anche a più di mille metri crescono gli alberi di faggio e la faggeta di Monte Marchetta e di Colle dell’Orso rappresenta uno dei rari esempi di come questa specie vegetale sia riuscita a convivere felicemente col clima a queste altitudini. Il più grosso rappresentante vivente è il maestoso faggio del Pedalone, vero e proprio colosso botanico vecchio più di cento anni e alto più di quaranta metri. Nel sottobosco, dopo ogni pioggia, i porcini e i gallinacci si trovano a mucchi sul suo tappeto, mentre il canto delle numerose specie di uccelli allieta la passeggiata. Cinghiali, volpi e lupi appenninici, trovano rifugio tra gli anfratti. I prati e i pascoli vengono interrotti da minuscoli specchi d’acqua. Qui è possibile avvistare qualche cavallo allo stato brado o, più semplicemente, mandrie di mucche e greggi di pecore lanose che vengono ad abbeverarsi. In questi boschi dalla terra generosa ci sono grosse quantità di tartufi bianchi e neri che è possibile gustare dopo l’attività di trekking nei piatti tradizionali delle trattorie o nelle sagre del paese. Info
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