Oltre alla scoperta di antiche tradizioni, ai musei e al caratteristico centro storico, una visita ad Aggius, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, non può dirsi completa se non si gustano i prodotti e i piatti tipici del borgo.

La preparazione dei piatti tipici di Aggius aveva un carattere stagionale, in quanto gli ingredienti utilizzati erano legati ai diversi periodi dell’anno.


I PRIMI

Il piatto tipico più conosciuto e celebrato di Aggius è la zuppa gallurese, “la suppa”, preparata con fette di pane raffermo, alternate a fette di formaggio fresco, formaggio grattugiato, mescolato con prezzemolo e un pizzico di pepe. Il composto viene bagnato con brodo ottenuto con carne bovina e ovina oppure di maiale e messo in forno in teglia o cotto dentro un grande recipiente, chiamato “lu caldari”. A piacimento la si può accompagnare con un sugo di carne di vitello: “lu ghisatu”.


zuppa gallurese

I ravioli - “li bruglioni”- vengono preparati con una sfoglia di pasta ripiena con un impasto a base di formaggio o ricotta, con uova, zucchero e limone. Vengono cotti in acqua bollente e poi conditi con sugo e formaggio grattugiato, oppure fritti e serviti con zucchero o miele. Gustosissimi sono gli gnocchetti - “li ciusoni”, preparati con un impasto di farina, acqua e sale, fatti uno per uno con un pezzetto d’impasto schiacciato contro una base ruvida, cotti in acqua bollente e conditi con sugo e formaggio grattugiato. Immancabili nella tradizione, “li fiuritti” e “li taddarini”, sorta di tagliatelle ottenute con un impasto di farina, acqua e sale che si differenziano tra loro per lo spessore della sfoglia e il condimento: sugo di pomodoro per i primi mentre i secondi accompagnano zuppe e minestre. Da gustare da sola, con l’aggiunta di zucchero o miele o da usare come condimento per gli gnocchetti e le favette fresche è “la mazza frissa” preparata principalmente con la panna - “lu pizu” - ottenuta dalla scrematura del latte intero e messa sul fuoco all’interno di una pentola con aggiunta di semola e sale, mescolando continuamente finché non ha assunto un aspetto cremoso. Se a fine cottura si aggiunge del formaggio vaccino fresco tagliato a dadini, si ottiene un altro piatto della tradizione aggese chiamato “lu casgiu furriatu”. Non meno importanti sono le numerose zuppe preparate principalmente con legumi, verdure e carne suina sotto sale.

I SECONDI

Tra i secondi di Aggius sono da segnalare: gli arrosti di carne in generale; “la rivea” (interiora di capretto, spiedate, avvolte con l’omento e gli intestini, cotte alla brace o in forno); il capretto in umido “in brudittu”, preparato con un soffritto di cipolla, prezzemolo e concentrato di pomodoro con aggiunta di patate o carciofi. I formaggi di differenziano tra quelli a pasta filata come “lu zucchittu” e “la panedda” e quelli a pasta cruda come “lu casgiu ruzu”. Come non citare, poi, la grande varietà di salumi ottenuti dalla lavorazione del maiale? Salsiccia fresca e stagionata, salame, capocollo, pancetta tesa o arrotolata, guanciale e lardo sotto sale deliziano i palati di ogni età.

I DOLCI

Anche la preparazione dei dolci tipici di Aggius è stata sempre legata alle varie ricorrenze. Durante il periodo carnevalesco si preparano: “l’azzuleddi”, treccine di pasta fritta e bollita nel miele aromatizzato con scorza d’arancia; “li bruglietti” o chiacchiere, ritagli di pasta che viene fritta e servita con una spolverata di zucchero a velo; le immancabili frittelle, “li frisgioli longhi”. Tipiche del periodo pasquale sono le formaggelle “li casgiatini”, preparate con formaggio fresco o ricotta e uvetta e le pesche “li pessighi”, dischi di pasta farciti con marmellata, bagnati nell’alchermes e nello zucchero. Per la commemorazione dei defunti vengono preparati “li papassini”, “la tulta” e “lu pani di saba” (mosto cotto) e “li cuzzuleddi”. “Li piricchitti” ricoperti di glassa - “la cappa” - erano un dolce per tutto l’anno. In occasione di “lu pulchinatu”, uccisione e lavorazione del maiale, si sfornano i gustosi “l’ozatini” realizzati con pasta di pane a cui viene aggiunto il residuo di grasso di maiale “jelda” messo a sciogliere per ottenere lo strutto e poi cotti in forno.


l’azzuleddi

Chiudiamo con il pane, alimento fondamentale nella dieta di tutte le famiglie. Le farine utilizzate per la sua preparazione sono quella di grano tenero “trigu cossu” e di grano duro “trigu ruiu”. Ne vengono sfornate varie forme: “cozzula”, “catriggja”, “pani a mela”, “pani d’agliola”, ecc. L’usanza di Pasqua era quella di regalare ai bambini, come buon augurio, del pane al cui interno veniva messo un uovo sodo (culbicciolu, borsetta e puppia).

Meritano anche una menzione i vini, i rossi ottenuti da vari vitigni autoctoni mentre i bianchi degni di nota sono il Vermentino e il Moscato.

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