Ci sono colpi che possono mettere ko anche un'intera comunità, ma quando ci si rialza e lo si fa insieme, raggiungendo nuovi traguardi e facendo in modo che una tragedia possa diventare anche un'occasione per trovare una nuova coesione, un'unità di intenti, una nuova visione, la soddisfazione è doppia.

Può essere questo il riassunto della storia che ha per protagonista il Comune di Pieve di Cento, tra Bologna e Ferrara, che dopo il sisma del 2012 ha saputo ripartire fino ad arrivare a raggiungere la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Ne abbiamo parlato con Luca Borsari, attuale Sindaco del Comune e, all'epoca del terremoto, Assessore ai Lavori Pubblici e all’Ambiente.

"Nel maggio 2012 un violento terremoto colpisce l’Emilia Romagna, con tre scosse intorno ai 6° della scala Richter. A Pieve di Cento gli sfollati sono circa 350 (circa il 5% della popolazione), fortunatamente non ci sono vittime ma il patrimonio storico-culturale e artistico del paese è totalmente danneggiato. Crolla la cupola della collegiata e tutti gli edifici pubblici (teatro, altre chiese…) subiscono danni più o meno ingenti; si stimano circa 20 milioni di euro di danni" comincia così il racconto del Sindaco.

L'interno della collegiata dopo il sisma

Molti dei simboli della comunità vengono danneggiati, il colpo subito è durissimo ma la risposta del territorio non si fa attendere.

"Il sisma - continua Borsari - è capitato in un momento in cui l'Amministrazione, facendo seguito anche ad iniziative degli anni precedenti, aveva intrapreso una strada precisa, puntando sempre di più alla conservazione e valorizzazione del centro storico, di struttura medievale e impreziosito da numerosi monumenti civili e religiosi, aggiungendo un’attenzione particolare allo spazio pubblico, abbellendo piazze e strade. Nel 2010 era stato approvato anche un Piano generale del traffico urbano, strumento inusuale per i piccoli centri e più utilizzato dalle grandi città, dove si poneva grande attenzione alla razionalizzazione del traffico urbano e alla pedonalizzazione di larghi tratti del centro storico, tra cui lo spazio a ridosso delle Rocca. Un territorio dunque che aveva bene in mente il cammino da seguire e le priorità per migliorare la vita della comunità".

La casa degli anziani dopo il sisma

Ci tiene a sottolinearlo il Sindaco, perché questa strada tracciata si rivela poi molto importante in fase di ripartenza e ricostruzione: "L'allora Presidente di Regione, Vasco Errani, spinge per essere lui il Commissario straordinario alla ricostruzione, perché profondo conoscitore del territorio, delle sue potenzialità e delle sue caratteristiche. Il Comune, da parte sua, grazie al grande impegno, la capacità e la lungimiranza del sindaco in carica allora, Sergio Maccagnani, inizia a studiare progetti precisi per il restauro e il rilancio del paese, partecipa ai tavoli e al Comitato Sisma, interagisce con gli altri soggetti locali in modo da avere progetti chiari da presentare ogni volta che uscivano le ordinanze del Commissario straordinario. Questa propositività e chiarezza è stata importante. Nella tragicità del periodo, si può dire che l’emergenza del sisma in qualche modo si è tramutata anche in opportunità, ma solo perché il Comune aveva intrapreso negli anni precedenti un percorso chiaro (riqualificazione centro storico, piano traffico, pedonalizzazione…) per cui ha “sfruttato” le possibilità post sisma per concretizzare gli interventi che aveva programmato."

L'obiettivo comune era quello di risollevare la località e i suoi abitanti, rendere "Pieve più bella di prima" come recitava uno slogan lanciato in quei mesi e utilizzato per iniziative e raccolte fondi. E piano piano, i risultati iniziano a vedersi, grazie al profondo senso di comunità e appartenenza dei cittadini, ad un mix di finanziamenti regionali, raccolte fondi, azioni di solidarietà (come la regione francese di Aquitania che contribuisce al restauro e alla riapertura del teatro), alla coesione e alla collaborazione politica, che messe da parte le divergenze, ha lavorato unita per il rilancio.

Il trasferimento delle opere d'arte della Collegiata

Durante questi anni ci sono stati, ricorda il Sindaco, alcuni momenti particolarmente significativi e sentiti da tutta la comunità.

"Le numerose opere d’arte di pregio contenute all’interno della Collegiata (come l’Annunciazione del Guercino, l’Assunzione di Guido Reni e un crocifisso ligneo del XIV secolo) rischiavano di dover essere trasferite altrove, ma grazie alla disponibilità di un mecenate locale (Giulio Bargellini) sono state trasferite all’interno del Museo Magi ‘900, che lo stesso Bargellini aveva fondato e “regalato” alla città. È stato un momento molto toccante, che ha anche dato molta forza alla comunità, che ha visto preservate le opere d’arte a cui era affezionata e ha tratto forza dalla loro vicinanza.

La Casa della Musica

Il 29 maggio 2017, invece, viene inaugurata la Casa della Musica progettata dallo Studio MCA Mario Cucinella Architects e realizzata grazie alla raccolta fondi di imprese e lavoratori tramite il Trust Nuova Polis Onlus (Confindustria, Confservizi, CGIL, CISL e UIL), alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella. La Casa della Musica, ispirata alla radicata tradizione musicale del borgo, vuole essere uno spazio fruibile ogni giorno, un luogo di ritrovo e aggregazione per la comunità non soltanto in ambito musicale. È infatti raggiungibile con una ciclabile dal centro storico e, illuminata esternamente durante la notte, appare come una lanterna di conforto per favorire la ripresa delle attività musicali e ricreative dopo i disagi del sisma.
L'ultima data che ricordo, ma non per importanza, è quella del 25 novembre 2018, quando viene finalmente riaperta la collegiata dopo i lavori di consolidamento e restauro."

La Collegiata riaperta e restaurata

Nel novembre del 2019, quasi a coronamento di questo percorso, la località viene certificata con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, un riconoscimento che testimonia la bontà delle azioni intraprese negli anni scorsi e anche un punto di partenza per l'Amministrazione e la comunità, per proseguire nel miglioramento del sistema di offerta turistica della località e mantenere gli alti standard raggiunti.

Non si fermano nemmeno le iniziative e gli intervanti legati alla ricostruzione. Il Sindaco ci tiene a sottolinearne uno in particolare: "È nella sua fase conclusiva il progetto di recupero e rifunzionalizzazione della ex-scuola elementare De Amicis, danneggiata dal sisma, in biblioteca e pinacoteca, all’interno del “Quartiere delle Arti”, un polo culturale, artistico, di aggregazione per la comunità e i visitatori".

Lasciamo il Sindaco augurandogli buon lavoro, sicuri che potrà contare su un territorio e una comunità che ha già dimostrato di poter fare squadra e risollevarsi fino a raggiungere livelli di eccellenza.

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La Rocca dopo il restauro