A raccontarlo, pochi ci crederebbero. Eppure è proprio così: ogni anno, ai primi di luglio, attori e registi di fama mondiale mettono Montone al centro del firmamento cinematografico, accorrendo nel piccolo borgo umbro per partecipare all'Umbria Film Festival. Tutto ciò è accaduto grazie a una stella di prima grandezza come Terry Gilliam, l'ex Monty Python che poi nella sua acclamata carriera di regista ha diretto star come Robert De Niro in Brazil, Robin Williams nella Leggenda del re pescatore, Bruce Willis e Brad Pitt nell’Esercito delle 12 scimmie, Johnny Depp in Paura e delirio a Las Vegas, ma anche l'umbra Monica Bellucci in I fratelli Grimm e l'incantevole strega.
E' Gilliam che ha fatto dell'Umbria Film Festival un piccolo, grande festival di assoluto respiro internazionale. E ciò grazie a un amore a prima vista scattato nel 1992, quando Gilliam partecipò per la prima volta a un festival che allora si svolgeva a Umbertide e a Perugia. Poi nel 1997 il regista, venuto a Umbria Jazz per il concerto di Sting, decise di comprar casa nella valle della Morra. Da allora il rapporto fra Gilliam e Montone si è fatto talmente stretto che il regista nel 2010 ha ricevuto la cittadinanza onoraria del borgo umbro.
Egli stesso, del resto, ha più volte dichiarato: “Quando sarà il momento, voglio finire i miei giorni nell’Alta valle del Tevere”. Ma dato che per qullo non c'è alcuna fretta, Gilliam può continuare a dedicarsi con passione all'Umbria Film Festival di cui ora è presidente onorario e per il quale già nel 1993 creò il visionario logo che, nello stile sempre dissacrante e sempre profondo dei Monty Python, trasforma il ritratto di Battista Sforza di Piero della Francesca in un'icona cinematografica, con due bobine di pellicola nell'acconciatura dei capelli e un proiettore al posto degli occhi.
Non c'è da stupirsi allora che fra gli innumerevoli film che sono stati proiettati in anteprima nella suggestiva atmosfera di Piazza Fortebraccio siano figurate anche opere dello stesso Gilliam, come i suoi film indipendenti Lost in la Mancha e Tideland. Vedere un suo film proiettato nel borgo medievale umbro è un'esperienza in grado di provocargli forti emozioni, come lo stesso Gilliam ha raccontato: “Volteggiando alte sopra un paesaggio eterno, nel cuore di una città di pietra scura, le immagini de Le avventure del Barone di Munchhausen si dimenano su uno schermo gigante che torreggia su una piazzetta illuminata dalla luna. Mentre i bambini giocano, le persone sedute ai tavolini sistemati come se fosse un cinema all'aperto, mangiano, conversano e guardano catturate dal film. Altri preferiscono fuggire cercando salvezza nel bar locale. Ma non c'è modo di fuggire. Una luce brilla da dietro il bar e getta le ombre dei bevitori attraverso la piazza sullo schermo. Lì si mescolano con i personaggi del mio film in una danza reale e fantastica allo stesso tempo, che rimane per sempre impressa nella mia memoria. L'Umbria Film Festival di Montone può far suscitare questo tipo di emozioni. È un evento magico. Sono orgoglioso di farne parte”.
Testo di Roberto Copello; per le foto, Wikipedia e account Instagram umbriafilmfestival.
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Articolo realizzato nell’ambito del progetto RESTA! –finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese-Avviso n.1/2018