Sappada, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano con circa 1300 abitanti, fa parte di un'isola linguistica germanofona unica al mondo.

Il dialetto sappadino (plodarisch) è una lingua di ceppo germanico e si è sviluppato, appunto, come un’isola circondata da un territorio di lingua italiana ed ha avuto, negli ultimi secoli, uno sviluppo pressoché indipendente dal resto dei paesi di lingua tedesca (compreso il Sud Tirolo).

L'associazione Plodar - Germanofoni di Sappada, costituita nel 1995, ha lo scopo di contribuire alla conservazione ed allo sviluppo della cultura locale sappadina in tutte le sue forme, con particolare riferimento alla lingua, alle tradizioni, ai costumi e alle usanze.

Il carnevale è il momento in cui maggiormente rivive il folklore germanico, che ricalca, con le sue figure e i suoi travestimenti, le antiche strutture sociali del paese. Ad ognuna delle tre domeniche in cui si articolano i festeggiamenti corrispondo tre figure “storiche”: i pettler, letteralmente “mendicanti” (Bettler in tedesco), cercano non direttamente soldi quanto più un lavoro; i paurn, i contadini (Bauern in tedesco) e gli hearn, i signori (Herren in tedesco). L’unica figura che invece è sempre presente è il rollate, con la sua pelliccia di caprone che imita il manto dell’orso, gli scarponi chiodati e la scopa che è il suo scettro del potere.

I primi documenti riguardanti Sappada risalgono al 1296 e le prime aperture del borgo in senso turistico risalgono agli anni Venti del Novecento, quando è stata scoperta dai triestini come meta di villeggiatura.

"L’identità di Sappada - ci racconta Marcella Benedetti dell’associazione Plodar - è tanto peculiare, radicata nel tempo, quanto delicata. Fino agli anni Sessanta tutti gli abitanti parlavano sappadino, ma negli anni Settanta due fenomeni hanno contribuito a mettere in pericolo la lingua e l’identità: la scolarizzazione che tendeva ad estirpare il dialetto in favore dell’apprendimento della lingua italiana e la diffusione dei matrimoni misti."

Negli ultimi anni questo problema è stato preso a cuore anche dall’amministrazione e sono nati diversi tentativi di valorizzare la tradizione e la lingua  e tramandarla alle nuove generazioni, al di là dei - pur graditi - flussi turistici.

Per conoscere le attività dell'Associazione, ci sono il sito e la pagina Facebook.

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Testo: Nicola Patruno, a cura di Touring Club Italiano - Foto: Cesura / Luca Santese

Articolo realizzato nell’ambito del progetto RESTA! –finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese-Avviso n.1/2018