C'è una società a Camerino, piccolo borgo Bandiera Arancione del Touring Club Italiano in provincia di Macerata, che si chiama La Pasta di Camerino, in cui si fondono tradizione e innovazione. Diretta dal giovane imprenditore Federico Maccari, questa azienda nasce negli anni Ottanta dall’iniziativa dei suoi genitori dopo anni di esperienza artigianale in laboratorio. La loro sfida fu quella di mantenere la ricetta tradizionale della pasta all’uovo, traslando però la produzione su scala industriale: ingredienti di filiera esclusivamente italiana e otto uova ogni chilogrammo di farina. 

L'azienda è cresciuta molto nel tempo, fino ad arrivare all’attuale offerta che in termini di qualità e varietà, con regimi produttivi molto elevati, cioè fino a 500 quintali al giorno, ha sicuramente pochi competitor nel mondo. “Oltre a diversi formati di pasta all’uovo (anche biologica), di pasta di semola, e di pasta al farro – racconta Federico - sono presenti nel catalogo anche diversi formati di pasta di grani antichi.”.
Questi ultimi sono fatti col grano monococco Hamurrabi, una novità nata dalla collaborazione col centro studi CREA di Roma. Questo cereale ha degli straordinari valori nutrizionali, tra cui quasi il 23% di proteine, un basso indice glicemico e un altissimo contenuto di fosforo e potassio ed è coltivato senza alcun uso di fitofarmaci. Una pasta perfetta soprattutto per gli sportivi, sempre alla ricerca di un elevato apporto proteico senza eccedere nell’assunzione di carboidrati.


"La trasparenza è un altro valore fondante dell’azienda, tant’è che su ogni confezione è presente un QR code che permette istantaneamente di visualizzare su qualsiasi smartphone l’intero percorso,  dall’azienda sementiera al confezionamento che, tra l’altro, per la pasta all’uovo avviene ancora completamente a mano" prosegue Federico.
L’azienda ha anche reagito immediatamente al terremoto del 2016, anche al fatto che l’intero impianto industriale è interamente antisismico, ed è riuscita già il giorno dopo a continuare la produzione. Non solo, poco dopo la superficie è stata aumentata passando da 5000qm a 10.000 mq, aprendo una nuova linea produttiva e assumendo 21 ulteriori dipendenti, che sono passati ad essere 71 (di cui il 60% donne).

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Testo: Nicola Patruno, a cura di Touring Club Italiano- Foto: Cesura / Luca Santese

Articolo realizzato nell’ambito del progetto RESTA! –finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese-Avviso n.1/2018