Opi (AQ) e Serra San Quirico (AN) sono i numeri 216 e 217 della straordinaria lista d'eccellenza delle Bandiere Arancioni. Complimenti alle due new entry!
Ricordiamo che la Bandiera Arancione è il marchio di qualità turistico-ambientale assegnato dal Touring Club Italiano ai piccoli borghi dell'entroterra con meno di 15mila abitanti che superano una severa selezione rispondendo a parametri di accoglienza, servizi per il turista, ospitalità, rispetto dell'ambiente, tutela del territorio e molto altro ancora.
OPI (AQ)
A stupire è per prima cosa lo scenario: Opi è situato a 1250 metri di quota sopra a un costone di roccia, in mezzo a una bellissima corona di montagne. Il monte Marsicano e la val Fondillo sono poco lontani, così come l'altopiano della Macchiarvana: ambienti ancora incontaminati, protetti dal parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (insieme al Gran Paradiso, i primi parchi italiani), e ideali per escursioni, passeggiate e attività sportive sia d'estate sia d'inverno. L'altopiano della Macchiarvana, per esempio, è amato da chi pratica lo sci di fondo, mentre in val Fondillo si visita il Museo della foresta e dell’uomo, che documenta con stile innovativo la storia della valle, la sua economia, il lavoro dei tagliatori e dei mulattieri.
Ma Opi è incantevole anche nel suo centro storico di origine medievale, popolato da 416 abitanti: una passeggiata permette di scoprire la chiesa di S. Maria Assunta, del XII secolo, rimaneggiata nel Seicento, e il Museo naturalistico del camoscio, dedicato alla conoscenza del camoscio appenninico attraverso pannelli illustrativi, con la possibilità di osservare gli animali nelle immediate vicinanze in un’apposita area faunistica. Poi ci si ferma nei ristoranti e nelle botteghe: sono da assaggiare (e da comprare) tanti prodotti, tra cui i formaggi di pecora e il miele.
Opi è stata premiata con la Bandiera Arancione per la buona promozione delle risorse naturalistiche e l'offerta di servizi complementari, per l'omogenità del centro storico, raccolto, tipico, discretamente conservato e con vari attrattori storico-culturali e naturalistici, e per l'efficienza del servizio di informazioni turistiche, con bacheche e punti informativi supplementari a quello centrale.
SERRA SAN QUIRICO (AN)
Un po' più grande di Opi, ma sempre omogeneo nella sua compattezza, è Serra San Quirico, nelle Marche: 2843 abitanti che vivono in un delizioso borgo dalla caratteristica forma di nave. Provate a camminare nel suo centro storico: scoprirete edifici ben conservati e suggestivi, cui si alternano le caratteristiche “copertelle”, camminamenti coperti e porticati a ridosso delle mura, sovrastati da abitazioni. Belle le chiese: S.Filippo Neri, S. Quirico e Giuditta e soprattutto S. Lucia, uno dei migliori esempi di barocco seicentesco delle Marche, che ospita un rarissimo organo di Giuseppe M. Testa del 1675, tuttora funzionante. Nell’annesso ex convento è allestita la Cartoteca storica regionale, ricca collezione di carte e mappe che documenta l’evoluzione storica, geografica e amministrativa delle Marche.
Ma come per il borgo precedente anche il contesto naturale di Serra San Quirico è straordinario: il Comune si trova infatti alle porte del Parco regionale Gola della Rossa e di Frasassi, circondato in parte da rigogliosi boschi e dall'altra dalle tipiche colture a vigneto o oliveto. D'obbligo una passeggiata tra le pinete, su strade di campagna che seguono le ondulazioni delle colline, sui sentieri di montagna, raggiungendo magari l’abbazia di Sant’Elena lungo il fiume Esino, in stile romanico-gotico fondata tra il 1009 e il 1010, o la caratteristica frazione di Domo. Per poi cenare con le numerose eccellenze enogastronomiche, dal vino Verdicchio DOC al “calcione”, dolce tipico con formaggio zucchero e uova, fino all'olio extravergine di oliva, ai formaggi e ai salumi.
Serra San Quirico è stata premiata con la Bandiera arancione per la tipicità del centro storico, ben conservato e omogeneo, per il valore degli attrattori storico-culturali, ben tenuti e descritti con adeguata segnaletica d’informazione, e per la buona promozione dei prodotti tipici (calcioni, vino), acquistabili in loco.
Sale così a 21 il numero delle Bandiere Arancioni delle Marche e diventano 6 le località certificate in Abruzzo.