La cucina di Civitella Alfedena è quella semplice e tipica dell'Abruzzo montano, capace di unire le vecchie ricette locali con i prodotti tipici, nella fedeltà a una tradizione agrosilvopastorale fatta di prodotti semplici e genuini.

Ecco dunque la pasta all'uovo fatta a mano, le chitarre alla pecoraia (variante dei famosi maccheroni "alla chitarra", fatti con un oggetto a corde metalliche che ricorda lo strumento musicale), o le pappardelle al cinghiale, e poi gli ottimi secondi di carni genuine come l’arrosto misto cotto alla brace di legna. Più rara da trovare in zona sono la zuppa di orapi (spinaci selvatici) e fagioli, nonché gli gnocchetti fatti con acqua, farina e orapi.

I formaggi e la ricotta sono legati alla tradizione pastorale e alla transumanza, dal pecorino alla ricotta di pecora, al caciocavallo di mucca, e a un raro formaggio caprino, la Marzolina. A tutto ciò si aggiungono altri prodotti abruzzesi provenienti da tutto il territorio regionale, come i salumi, lo zafferano, i dolci, il miele e i tartufi. Prodotti tutti che in paese si possono degustare presso il punto vendita di “La Betulla - Gastronomia e Natura” dove si organizzano degustazioni guidate e dimostrazioni quali la “Quagliata”, con i pastori che preparano il formaggio da assaporare sul posto, o la “Smielatura”, con gli apicoltori che estraggono dalle arnie il miele, che si può dunque degustare subito dopo essere stato prodotto dalle api. E presso il paese hanno sede sia un'azienda agricola che produce formaggi e ricotte di pecora, carni di qualità e confetture locali, sia un'azienda apistica che propone attività didattiche e degustazioni guidate, alla scoperta dei propri prodotti: miele millefiori di Civitella Alfedena, miele in favo, pappa reale, propoli e cera.

Infine, la Società Cooperativa Camosciara, nata nel 1999 per la gestione dei servizi turistici nel Parco Nazionale, dal 2015 ha iniziato un progetto che prevede il recupero di terreni ex coltivi e la messa a dimora di piante aromatiche: così, dopo avere estirpato arbusti, rovi e radici infestanti, i terreni ora producono piante per infusi e tisane, come melissa, timo, finocchio, menta, malva.

Testo di Roberto Copello; per le foto, si ringraziano civitellalfedena.org, Romano Visci

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Articolo realizzato nell’ambito del progetto RESTA! –finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese-Avviso n.1/2018