Una piccola grande soddisfazione per il Touring Club e le altre associazioni ambientaliste. Quella di vedere confermate dal governo italiano le riserve avanzate nei confronti dell’idea di realizzare la nuova pista di bob tra i boschi di Cortina per le prossime Olimpiadi della neve del 2026. Il TCI si era ritirato dal tavolo di confronto organizzato dalla Fondazione Cortina Milano perché, nonostante le richieste fatte, mancavano secondo noi le condizioni per poter attestare la sostenibilità ambientale come indicato dal dossier della candidatura italiana.

Pur essendo grandi sostenitori delle Olimpiadi, anche come importante veicolo di richiamo turistico, il TCI e gli altri soggetti ambientalisti si erano dichiarati preoccupati che il bob avrebbe messo in crisi il fragile contesto montano in cui si sarebbe dovuto costruire una pista ex novo (per uno sport, costoso per la manutenzione degli impianti, esercitato da poche decine di atleti) e avendo nella memoria quello che era accaduto dopo le olimpiadi di Torino con la pista di bob abbandonata e in disuso). Dunque la pista di bob non si farà e (anche grazie al TCI) i boschi dell’ampezzano possono stare tranquilli. Ne parla diffusamente l’editoriale del presidente Franco Iseppi nel numero di novembre di Touring, dove ribadisce le ragioni della sostenibilità, anche nel settore sportivo, oltre che sottolinea l’importanza e il valore della collaborazione tra associazioni come la nostra, ognuna con la propria storia e specificità ma tutte insieme un vero e nuovo soggetto collettivo più forte e autorevole e dunque riconoscibile dall’opinione pubblica.

Altro tema di attualità su cui ha posto l’attenzione Touring di novembre è stato quello degli affitti brevi nelle città italiane (e non solo). Un fenomeno di ospitalità certamente interessante e innovativo ma che con i suoi eccessi e la mancanza di una regolamentazione per gestire i flussi, rischia di snaturare quello che vorrebbe invece conciliare, vale a dire un rapporto più stretto, di conoscenza reciproca tra visitatori e comunità ospitanti. Interi quartieri dei centri storici delle nostre città d’arte rischiano di diventar dormitori per soli turisti dopo essere stati abbandonati dai residenti e quindi tradendo lo spirito iniziale dell’iniziativa.

Ma veniamo alle proposte interessanti per chi è in cerca di mete curiose o di suggerimenti per viaggiare o per prendersi qualche ora di distrazione dalla routine quotidiana. Tra le tante proposte brevi o a lungo raggio su Touring di questo mese segnalo un bel weekend a Salsomaggiore Teme, storica tappa di un tardo gran tour che risale alla Belle Epoque quando la località dell’Emilia Romagna era nei taccuini dei visitatori internazionali in cerca dell’acqua termale e dei grandi alberghi il lusso, dell’eleganza e della mondanità. In una cornice, poi scoperta dal cinema e persino dal concorso di Miss Italia, resa più affascinante dalla ricca presenza delle opere del ceramista e artista Galileo Chini, il grande interprete dello stile Liberty.

Dolce a amaro ma sempre interessante il racconto fatto dal fotografo Marco Raccichini e dalla nostra collega Lella Pao su Castelluccio, minuscola frazione di Norcia, sul lato umbro del parco nazionale dei monti Sibillini. Famosa ovunque per la spettacolare fioritura di lenticchie, colza, papaveri e fiordalisi è stata messa a dura prova dal terremoto del 2016. Abbiamo registrato tra tante problematicità una voglia di quello che i locali chiamano “rinascenza” e la presenza di due importanti progetti di recupero, uno pubblico e uno privato, guidato dall’imprenditore umbro di Solomeo, Brunello Cucinelli, che si è impegnato a ricostruire la piazza e il teatro e quindi a far rinascere il borgo più bello e più sicuro di prima.

Stimolati dall’attivismo del sindaco (omonimo del leggendario Matteo Ricci maceratese, gesuita, esploratore, sinologo, matematico cinquecentesco), siamo andati anche a Pesaro a raccontare come la bella città marchigiana e rossiniana fin nel profondo, si prepara a diventare la capitale della cultura italiana del 2024. Con una formula innovativa. Coinvolgere tutti i 50 comuni a esserne coprotagonisti. Quindi un territorio intero che diventa capitale diffusa con tante storie da raccontare.

50 anni dalla scomparsa del più grande artista del ‘900 siamo andati a vedere, nella Galizia spagnola a La Coruna, a ritrovare i luoghi di questa penisola iberica atlantica e progressista. Qui Picasso, già giovane grande promessa dell’arte, mosse i primi passi, organizzò la prima mostra ancora ragazzino e capire che cosa è rimasto (davvero tanto) di questo passaggio breve ma intenso, e anche quante tracce di questa Spagna del Nord siano rimaste impresse nel talento e nella memora e nelle opere dell’artista malagueno, pittore, scultore, ceramista e poi sostenitore della Repubblica e oppositore del Franchismo.

Per restare in Europa troverete curioso il reportage realizzato dal nostro Renato Scialpi dalla tedesca città di Stoccarda. Davvero sorprendente il suo mutamento geo-antropologico. Da storica capitale dell’automobile, Porsche, Mercedes, Stoccarda si è trasformata in una città con una nuova vocazione culturale e all’insegna della sostenibilità e ha allestito un fitto calendario di mostre di eventi oltre che aver dato avvio a un imponente rinnovamento architettonico firmato dalle archistar mondiali.

Buona lettura!

Silvestro Serra