Dopo il lungo blocco delle parenze verso l’estero dovuto alla pandemia, quest’estate il 34 per cento dei turisti che sta andando in vacanze ha scelto finalmente di uscire dai confini nazionali (come risulta dalla ultima ricerca del Centro Studi del Touring Club).Ci è sembrato giusto dunque stimolare questa novità, o questo ritorno alla normalità, proponendo anche nel numero di luglio-agosto alcune delle mete estere più interessanti.  A cominciare da Istanbul, il grande snodo culturale e etnico dove si incontrano e si mescolano l’Asia e l’Europa. E abbiamo però deciso di visitarla  con un occhio (e non solo) rivolto al cibo. Cucina di strada, botteghe di alimentari che sembrano bazar, giovani chef che sperimentano la nuova cucina anatolica senza dimenticare la tradizione. Insomma un modo originale per gustare davvero la metropoli turca. Senza tralasciare i grandi progetti di riqualificazione urbana del tratto europeo del Bosforo. Al posto dei fatiscenti cantieri e  magazzini portuali abbandonati ora si godono ristoranti, uffici e l’ Istanbul Modern, firmato da Renzo Piano, che ospita il primo museo di arte contemporanea della città, fondato nel 2004 e riaperto appunto nel maggio di quest’anno.

Altra proposta estera su Touring è quella che riguarda il Giappone, paese finalmente riaperto al turismo dopo tre anni di severo lockdown. E siamo andati a visitare anche in questa occasione un Giappone diverso, poco battuto dal turismo di massa. Si tratta dell’isola di Hokkaido, nell’estremo nord, una meta ambitissima per gli appassionati della neve d’inverno ma paradiso della natura nel resto dell’anno, tra altopiani coltivati dai mille colori, orsi sacri, cascate, laghi, strutture termali, montagne e vulcani. È un territorio vasto ma abitato solo dal 5 per cento dei 120 milioni di giapponesi, pur essendo grande tre volte la Sicilia, ed è la patria di un piccolo popolo autoctono, di probabile provenienza mongola, gli Hainu, ormai ridotto a poche decine di migliaia di individui. Sono quelli che sono riusciti a sopravvivere alla secolare e spietata colonizzazione forzata dei giapponesi del sud. Erano e sono cacciatori pescatori e sono gli ultimi testimoni di una grande cultura orale e praticanti una religione animista, legata strettamente ai riti e ai ritmi e al rispetto della natura.

Ma naturalmente non abbiano dimenticato di raccontare l’Italia. E in questo caso quella di confine. Nel 2025 la capitale della cultura europea sarà Gorizia insieme alla gemella ex oltre confine, la slovena Nova Gorica. Insieme hanno vinto la prestigiosa candidatura e insieme si apprestano a mostrare all’Europa che due popoli, due città con storie e tradizioni e regimi politici passati  diversi possano convivere pacificamente e sviluppare un progetto comune per un futuro senza barriere. Altra Italia quella campana o meglio quella partenopea di Pompei. Il sito archeologico più famoso (perché unico) al mondo alle falde del Vesuvio non finisce mai di stupire con sempre nuove scoperte, nuovi scavi, nuovi progetti. Uno, quello che raccontiamo, riguarda il nuovo rapporto sostenibile con il territorio degli scavi e delle aree circostanti. Oltre al nuovo sentiero ripristinato che porta al vulcano, si parla infatti di biodiversità e persino di eco-pascoli intelligenti.

Infine, ma nel numero di Touring di settembre ci sono innumerevoli spunti, notizie, suggerimenti per viaggiare o visitare, fermiamo la vostra attenzione su una regione, la Basilicata, dove le aree naturali protette riguardano ben il 20 per cento del suo territorio. Un paradiso verde che unisce ben cinque parchi e al quale la nuova iniziativa del Touring, I Parchi della Basilicata, dedica una dettagliata guida. 

Buona lettura!

Silvestro Serra