Tre punti di vista diversi per costruire un quadro globale sullo stato delle tendenze turistiche in tempo di crisi. In particolare per ciò che riguarda gli arrivi di visitatori dai Paesi esterni all'Unione Europea. È il punto di partenza dell'analisi presentata oggi a Milano, nella sede del Tci, da Touring Club Italiano, Skyscanner e Global Blue. Con una premessa: “I visitatori in arrivo dai Paesi extraeuropei – afferma Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano – sono fondamentali per far affermare sempre più l’Italia come destinazione turistica. Il made in Italy, inteso anche come stile di vita, cultura, paesaggio ed enogastronomia esercita grande fascino nei turisti stranieri, ma oggi credo che sia necessario uno sforzo aggiuntivo per valorizzare al meglio le ricchezze che abbiamo anche migliorando i servizi a disposizione del turista e, più in generale, la nostra capacità di accoglienza”.
Skyscanner, sito leader in Europa nella ricerca di voli, ha stilato le classifiche relative alla tendenza nella ricerca dei voli. Rispetto al trend generale verso l’Italia, sono le destinazioni asiatiche a dimostrare un crescente interesse, sia in termini di valori assoluti per singolo mercato, che per quanto riguarda le destinazioni emergenti. I paesi extraeuropei con il maggior numero di ricerche con destinazione Italia sono Russia, Stati Uniti, Australia, Thailandia e Indonesia, tutti diretti soprattutto verso gli aeroporti di Roma, Milano e Venezia.
Secondo i dati del Centro Studi del Touring Club Italiano, l’8,9% delle presenze turistiche registrate in Italia riguardano visitatori provenienti da Paesi extraeuropei. Dal 2000 al 2010 questa fetta di mercato è cresciuta del 37% passando da circa 24 milioni di presenze a oltre 33 milioni. Gli USA sono il principale mercato di riferimento con quasi 11 milioni di presenze e un incremento del 15,7% rispetto al 2000, seguiti dalla Russia (4,2 milioni, in crescita del 257% dal 2000) e Giappone (2,6 milioni di presenze), quest’ultimo in calo del 21,8% negli ultimi dieci anni. La Cina, invece, nonostante l’incremento di presenze del 147% dal 2000 al 2010, occupa la sesta posizione con 1,6 milioni, preceduta da Australia e Canada.
Leader mondiale nella fornitura di servizi e prodotti a viaggiatori, esercenti e società finanziarie, Global Blue conferma la grande opportunità che i turisti extraeuropei rappresentano per il nostro Paese. Infatti, dal 2010 a oggi, il mercato italiano del tax free shopping si è sviluppato fino a far registrare tassi annui di crescita superiori al 30%. Dinamica positiva che si è confermata anche nei primi quattro mesi del 2012, che hanno visto una crescita nel 32% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. Ad attirare i turisti stranieri sono soprattutto l’abbigliamento e gli accessori, che valgono il 73% del totale degli acquisti tax free, ma anche la gioielleria e gli accessori, che oggi assorbono il 14% della spesa ma sono cresciuti del 50% nel primo quadrimestre dell’anno.
A primeggiare nello shopping in Italia sono russi e cinesi, che rappresentano rispettivamente il 31% e il 16% dello shopping tax free complessivo. I dati elaborati da Global Blue indicano come il peso dello shopping dei turisti asiatici sia destinato ad aumentare, considerando che la spesa dei cinesi è cresciuta di oltre il 74% nei primi quattro mesi del 2012, quella dei giapponesi e dei coreani del 40%, mentre Hong Kong ha segnato un +38%. Gli asiatici sono i più interessanti anche in termini di scontrino medio: i cinesi spendono circa 930 euro, i giapponesi 615 euro, i coreani 672 euro e i turisti provenienti da Hong Kong ben 1.061 euro. Curioso che, nonostante la presenza tuttora significativa dei turisti statunitensi, attualmente la spesa tax free targata USA rappresenti solo il 4% del totale.
Mete preferite per lo shopping sono Milano e Roma, dove si concentra rispettivamente il 39% e il 20% della spesa tax free tracciata da Global Blue. Molto gradite anche la Versilia, con i russi che rappresentano il 47% del totale e sono aumentati del 158% nei primi quattro mesi del 2012, e la Costiera Amalfitana, che vede invece una maggiore spesa da parte di giapponesi e statunitensi.