Qualche giorno fa una ricerca condotta da Mastercard sulle città più visitate al mondo ha attirato a più riprese l’attenzione dei media nazionali. La sintesi estrema che ne è derivata, almeno nei confini nostrani, è che Milano ha sorpassato Roma nel numero di turisti (addirittura da tre anni).
Ora, i problemi nella misurazione dei flussi turistici sono noti ai più, d’altronde la pratica turistica è spesso sfuggente ai presidi della statistica, alimentata come è da una domanda diffusa nei territori e mutevole nei comportamenti, pensiamo ad esempio alla miriade di strutture alternative agli hotel che non trovano visibilità nei dati di sintesi (seconde case, case di amici, abusivismo ecc.).
Ma potremmo mai dire che in agosto a Oslo faccia in genere più caldo che a Tangeri o affermare che Udine ha più abitanti di Parigi senza timore di essere smentiti?
Evidentemente no, ma nel turismo succede anche questo, cioè dire che Milano ha più turisti di Roma, non provoca nessuna reazione a testimonianza di un settore che ha davanti a sé ancora molta strada da fare, almeno nella percezione che il suo ruolo sociale e il suo peso economico hanno nel nostro Paese.
Tornando alla questione, ci sentiamo quindi di dover fare un po’ di chiarezza. Certamente Milano sta trovando a buon titolo spazio nel mercato dell’offerta turistica europea e mondiale attraverso un processo di trasformazione che l’ha portata a evolvere da città industriale, a luogo della finanza e del terziario avanzato, fino alla rappresentazione del triangolo moda-design-architettura, preludio dell’attuale città turistica non solo business ma anche leisure (cultura, shopping, eventi).
La Città Eterna sta invece seguendo una traiettoria opposta, nell’immagine e forse anche nell’identità, definita dagli scandali politici, dal peggioramento da più parti sottolineato della sua offerta di visita (banalizzazione di alcuni luoghi simbolo, decoro urbano e pulizia, qualità del tessuto commerciale ecc.) e anche con qualche probabilità dall’ultima vicenda della mancata candidatura olimpica.
Questo premesso, dobbiamo però fare parlare, insieme al buon senso, anche i numeri. Come emerge dal Graf. 1 i flussi di italiani e stranieri nelle strutture ufficiali, alberghiere ed extralberghiere, confermano inequivocabilmente per il 2015 che Roma con 8,6 mln di arrivi e 24,8 mln di presenze detiene il primato su Milano, 5,3 mln di arrivi e 11,7 mln di presenze, nonostante la crescita a due cifre registrata da quest’ultima nell’anno di EXPO.
Graf.1 Domanda turistica totale (italiana + straniera) per Roma e Milano - 2015
Fonte: elaborazione Centro Studi TCI su dati Istat
La situazione (Graf. 2) si mantiene inalterata anche considerando il movimento turistico in parte non (ancora) rilevato dalle statistiche ufficiali, rappresentato da coloro che scelgono ad esempio l’ospitalità di privati su Airbnb (456mila arrivi a Milano e 758mila a Roma) che qui riportiamo a titolo esemplificativo.
Graf. 2 Ospiti Airbnb a Roma e Milano - 2015
Fonte: elaborazione Centro Studi TCI su dati Airbnb
Stesso scenario se passiamo dalla domanda all’offerta di ricettività (Graf. 3). Come emerge sempre dalle statistiche ufficiali nazionali Milano vantava nell’anno di EXPO circa 62mila posti letto totali, in crescita sul 2014, ma contro i 184mila di Roma.
Anche da un rapido confronto con quanto risulta su un portale di prenotazioni rilevante come Booking.com, si conferma il distacco tra Roma, con 8.143 strutture presenti a oggi tra alberghiere ed extralberghiere, e Milano che si “ferma” a 1.941.
Anche da un rapido confronto con quanto risulta su un portale di prenotazioni rilevante come Booking.com, si conferma il distacco tra Roma, con 8.143 strutture presenti a oggi tra alberghiere ed extralberghiere, e Milano che si “ferma” a 1.941.
Graf. 3 Posti letto totali nelle strutture ufficiali - 2015
Fonte: elaborazione Centro Studi TCI su dati Istat
A tutto già va aggiunto che a Roma il “sommerso” viene stimato in circa 35.000 presenze al giorno che trovano ospitalità “invisibile” in strutture religiose, abusive e case private in genere. Mentre a Milano non risultano numeri paragonabili in questo senso.
Infine, un ulteriore elemento indiziario per valutare la capacità attrattiva delle due città è quello dei rispettivi sistemi aeroportuali: anche qui (Graf. 4) Roma, con oltre 46 mln di passeggeri, presenta numeri più grandi di Milano+Bergamo, 39 milioni.
Infine, un ulteriore elemento indiziario per valutare la capacità attrattiva delle due città è quello dei rispettivi sistemi aeroportuali: anche qui (Graf. 4) Roma, con oltre 46 mln di passeggeri, presenta numeri più grandi di Milano+Bergamo, 39 milioni.
Graf. 4 Passeggeri nei sistemi aeroportuali di Roma e Milano - 2015
(1) Roma Fiumicino + Roma Ciampino
(2) Milano Linate + Milano Malpensa + Bergamo Orio al Serio
Fonte: elaborazione Centro Studi TCI su dati Assaeroporti
Speriamo che questo contributo possa essere utile per dimensionare la realtà in un modo corretto e affrontare così le sfide, e i problemi, secondo il principio sacro del conoscere per deliberare. Il nostro sistema turistico ha bisogno nel suo complesso di rinnovarsi ma va reso consapevole delle sue realtà, potenzialità e dei limiti attuali nello scenario competitivo globale.
Occorre una spinta per muoversi al di là delle declinazioni campanilistiche. Roma e Milano, distanti tra poco circa 2 ore e mezza via terra, dovrebbero prendere la forma di un’offerta nazionale complementare, un prodotto appetibile e unico per i viaggiatori internazionali, soprattutto extra-europei alla scoperta dell’Italia.
a Cura del Centro Studi Tci
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