Febbraio è il mese del carnevale. Quest’anno inizia l’8 febbraio, con il giovedì grasso, e termina il 13 febbraio, con il martedì grasso, anche se in alcuni casi i festeggiamenti iniziano già a fine gennaio. Da Nord a Sud sono tante le iniziative per festeggiarlo e i borghi Bandiera arancione non fanno eccezione.

In alcune località il carnevale ha radici storiche come a Étroubles, Fobello e Aliano o è legato ad antiche tradizioni artigianali come a Sappada e Busseto, in altri è dedicato ai ragazzi come a Maniago e in altri ancora vede protagonista la musica come a Gavoi. Ecco quindi alcuni borghi Bandiera arancione in cui trascorrere il carnevale all’insegna della tradizione.

Nel delizioso borgo medievale di Étroubles (AO), in Val d’Aosta, si svolge lo storico carnevale della “Coumba Freida”.
La “benda”, come viene chiamato il corteo delle maschere, il giovedì e il venerdì grasso (quest’anno l’8 e il 9 febbraio) fa il giro delle frazioni, allietando i presenti con canti, balli e scherzi. Indossano costumi ricoperti di ricami, lustrini, coccarde e specchietti, ancora oggi cuciti a mano dagli abitanti del borgo. Si pensa che siano la trasposizione allegorica delle uniformi dei soldati napoleonici che attraversarono il Colle del Gran San Bernardo durante la campagna d’Italia. Le variopinte “landzette” sfilano a coppie, insieme all’arlecchino, all’orso, al diavolo, alla “demoisella” o damigella e alla coppia di anziani detti il “toque” e la “tocca”, tenendo in mano code di muli che rappresenterebbero i venti che allontanano le correnti d’aria nefaste. Anche il colore rosso e gli specchi sui costumi servirebbero a scacciare gli spiriti maligni e ad esorcizzare malefici e disgrazie.
Il carnevale è una tradizione molto sentita dagli abitanti di Etroubles ed è diventato un appuntamento irrinunciabile anche per le nuove generazioni. Info

Nel piccolo paese di Fobello (VC), nella val Mastallone, l’ultima domenica di carnevale (quest’anno l’11 febbraio) si festeggia in piazza, distribuendo la paniccia, una gustosa zuppa di verdura con trippa e salamini, e intonando la Canzone di Carnevale, nella quale si narrano in modo scherzoso i fatti dell’anno. La tradizione risale al 1946, quando gli abitanti, desiderosi di tornare alla normalità dopo la fine della guerra, prepararono un minestrone con quello che riuscirono a raccogliere tra la popolazione, per distribuirlo o gustarlo insieme al suono delle fisarmoniche.
Nella notte che precede il mercoledì delle Ceneri gruppi mascherati si aggirano invece di frazione in frazione, muniti di campanacci e latte vuote, con cui disturbano il sonno dei fobellesi. Secondo l’usanza, detta “sunè i rait”, la frazione in cui questi si trovano allo scoccare della mezzanotte sarà vittima della malasorte. Info

Tra le cime delle Dolomiti, a Sappada (BL), il carnevale è una tradizione molto sentita. Le maschere in legno, tutte realizzate artigianalmente, rappresentano le diverse categorie dell’antica società di Sappada: i Poveri (Pèttlar), i Contadini (Paurn) e i Signori (Hearn). A ciascuna è dedicata una delle tre domeniche prima della Quaresima (28 gennaio, 4 febbraio e 11 febbraio). Insieme a loro vi è anche il Rollàte, la maschera simbolo della località, che il lunedì grasso (12 febbraio) sfila lungo la via centrale del paese. Un uomo con folti baffi, coperto da una pesante pelliccia scura, che indossa un cinturone con dei grandi campanacci in bronzo. Il Rollàte, che deve il suo nome proprio a questi ultimi, brandisce una scopa con cui spaventa i bambini che lo sfidano a rincorrerli, malgrado la pesante pelliccia. Martedì grasso (13 febbraio) a Nevelandia si tiene invece la gara in maschera sugli sci per bambini e adulti. Info

Il Carnevale dei Ragazzi di Maniago (PN) è uno dei più rinomati del Friuli Venezia Giulia. La manifestazione, ormai giunta alla 54° edizione, è così denominata per via del gran numero di bambini e ragazzi che vi partecipano. La sua storia nasce ufficialmente 54 anni fa, ma le sue origini in realtà sono decisamente più antiche. Nel periodo tra l’Epifania e il mercoledì delle Ceneri i bambini hanno sempre girato per le strade mascherati da adulti, con abiti indossati al rovescio, riempiti con fieno e paglia, su cui venivano attaccate toppe e foglie secche e con il viso truccato con il carbone o strisce di pelli di coniglio essiccate.
Ogni anno il carnevale è dedicato ad un tema diverso: domenica 11 febbraio sarà la volta di “Maniago tra le righe”. I costumi, la piazza e le vie principali del paese saranno allestiti secondo il soggetto scelto. In Piazza Italia arriveranno anche i cortei mascherati dopo aver sfilato per il paese. A nessuno, a parte i volontari, è però dato sapere quale aspetto avrà la piazza prima della domenica di carnevale. Info

A Busseto (PR), terra di Giuseppe Verdi, il carnevale si festeggia per ben quattro domeniche (28 gennaio e 4, 11, 18 febbraio). Il Gran Carnevale Storico della Risata e della Musica, nato nel 1881, oggi è giunto alla sua 137° edizione. Nel centro storico della località sfilano carri allegorici e gigantesche maschere in cartapesta, accompagnati da parate di majorettese, ballerini, bande e gruppi folkloristici. Da quintali di carta di giornale riciclata, colla di farina, chiodi, legno, tonnellate di ferro, una vecchia saldatrice e innumerevoli ore di lavoro da parte dei volontari nascono i soggetti che ogni anno portano nel borgo travestimenti colorati, stelle filanti, coriandoli, musica e divertimento. Ogni domenica un programma diverso, stand in cui gustare torta fritta, panini con salumi, salsiccia e spalla cotta, dolci e zucchero filato e tante iniziative dedicate ai più piccoli. Info

Aliano (MT), recentissima località Bandiera arancione, si trova in un paesaggio di pregio, quasi lunare, quello dei calanchi lucani. Qui si svolge un antico e suggestivo Carnevale (quest'anno l'11 e il 13 febbraio), la cui origine si perde nella notte dei tempi, molto probabilmente nato come rito di esorcismo verso il male. Molto sentito dagli abitanti di Aliano, si caratterizza per le maschere cornute, opere uniche costruite dagli abili artigiani locali, i coloratissimi cappelli che cercano di smorzare le maschere minacciose che sfilano per le strade del paese accompagnate dalla musica delle fisarmoniche e della cupa cupa. L'ultima domenica di Carnevale, inoltre, nella piazza del paese, si tiene la “frase“, una rappresentazione sarcastica in cui si fa riferimento a fatti e personaggi della realtà locale.  Info

A Gavoi (NU), nella Barbagia, si svolge un carnevale del tutto particolare. Il travestimento non è importante: ciò che conta è la musica. Il giovedì grasso (quest’anno l’8 febbraio) si tiene “Sa Sortilla ‘e Tumbarinos”, un raduno di tamburi e strumenti tradizionali che porta, fino a tarda notte, nelle vie del centro storico musiche antiche e balli della tradizione. Nel carnevale gavoese, il più musicale dell’isola, i tamburi o “tumbarinu” vengono costruiti interamente a mano con pelli di capra o pecora incollate su vecchi setacci, forme in legno per il pecorino o vecchi secchi di sughero usati per mungere gli animali. Al festoso corteo prendono parte turisti e cittadini che escono spontaneamente dalle case per seguire il fantoccio “Zizzarone” che in seguito finirà al rogo, ponendo fine ai festeggiamenti. Info

Foto in alto: le maschere cornute di Aliano, foto di www.basilicataturistica.it

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