Come altre zone del Meridione, anche il Matese, con l'Unità d'Italia che segnò il passaggio dai Borboni ai Savoia, conobbe il fenomeno del brigantaggio. A far balzare Letino agli onori delle cronache nazionali, nel 1877, fu però piuttosto il tentativo di instaurarvi una repubblica anarchica, per opera della cosiddetta Banda del Matese. A guidarla erano due dei principali teorici italiani del pensiero anarchico, Errico Malatesta e Guido Cafiero, convinti che i monti del Matese fossero particolarmente adatti alla guerra per bande e che i contadini locali, poveri ma battaglieri, avrebbero sposato le loro tesi insurrezionali. Dopo alcuni scontri a fuoco con i carabinieri (uno dei quali perse la vita), la mattina di domenica 8 aprile 1877 gli internazionalisti fecero irruzione tra i vicoli e le stradine di Letino con le loro bandiere rosso-nere al vento, occuparono il municipio, distrussero il ritratti del re, diedero alle fiamme i registri con i titoli di proprietà, trovarono la solidarietà del parroco locale. Il governo però inviò 12mila soldati e dopo quattro giorni gli insorti si arresero ai bersaglieri.

Paradossalmente, il processo che si svolse un anno dopo a Benevento offrì alla Banda del Matese una tribuna da cui farsi conoscere dall'opinione pubblica italiana, mentre l'amnistia concessa dal re Umberto I in occasione della sua ascesa al trono li fece rimettere in libertà. Così la memoria delle gesta degli anarchici è in qualche modo entrata nella leggenda, oscillando il giudizio fra condanna e giustificazione, fra il ritenerli pericolosi terroristi o utopisti ben motivati. Lo prova anche la permanenza della lapide che resiste bene in vista sul muro esterno del Municipio di Letino: “Il dì 8 aprile 1877 un gruppo di internazionalisti ispirati dagli ideali imperituri di giustizia sociale e libertà – tra essi Errico Malatesta di Santa Maria Capua Vetere e Carlo Cafiero di Barletta – annunciava (popolazioni di questi monti acclamanti) la fine di ogni sopruso, l'era della fraternità, sensi più umani”. E lo testimonia anche “Luoghi fuori luogo, il Festival dell'Utopia”, manifestazione che si svolge ormai da una decina d'anni a Letino e dintorni.

Testo: Roberto Copello - Foto: sito caserta.italiani.it (immagine di testata), sito matesenews.com (immagine nel testo)

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Articolo realizzato nell’ambito del progetto RESTA! –finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese-Avviso n.1/2018