Molti artisti sardi, ma non solo, sono stati chiamati a pensare e creare qui le loro opere, in una sorta di soggiorno d’artista nel borgo a contatto con cultura, tradizioni, usi, conoscendo gli abitanti e respirando l’atmosfera del luogo, i profumi, gustandone i sapori e lasciando importanti tracce del loro passaggio

Tantissime opere sono rimaste e continuano a rimanere esposte nel luogo in cui sono nate, sia nel centro storico che in caratteristici luoghi pubblici, rimanendo a testimoniare il rapporto, le connessioni e le interazioni degli artisti col nostro borgo e venendo a creare cosi il museo AAAperto, che anno dopo anno prende sempre più forma e si arricchisce. "Aperto" nel senso di museo aperto a tutti, cittadini, ospiti, visitatori e artisti; ma anche aperto nel senso che si tratta di un vero museo a cielo aperto, realizzato per le vie del centro storico del paese. Le opere sono installate nelle facciate delle case con tutte le indicazioni ed i pannelli didascalici .

Si comincia la visita a partire da un vero ingresso e si seguono diversi percorsi indicati da orme colorate tracciate per terra, si percorre Essere è tessere di Maria Lai (2008) con i 14 grandi e colorati telai metallici, ma si possono ammmirare anche tutte le altre opere che l’artista ha eseguito nei vari soggiorni in Aggius . Nel percorso verde si segue la mostra fotografica Dove c’è un filo c’è una traccia che racconta la storia delle tessitrici di Aggius, curata da Mario Saragato che ha coinvolto 15 fotografi provenienti da tutta Italia.

Mentre seguendo il colore viola si potrà ammirare un vero e proprio Percorso di arte contemporanea: diverse porte metalliche di magazzini e garage sono state dipinte negli ultimi anni da un artista locale, SIMONE SANNA, riproducendo i disegni ed i colori della tessitura aggese. Ospitiamo già esposte in luoghi pubblici numerose opere di MARIA LAI, grandi opere di NARCISA MONNI, una grande installazione di GIOVANNI CAMPUS e altre sue opera pittoriche, opere di ROSANNA ROSSI, JOSEPHINE SASSU, PASCHETTA, LA COLLEZIONE RIPA DI MEANA, per non parlare delle produzioni GABRIEL, POLINAS, ZAZA CALZIA, VITTORIA SODDU, SIMONA TAVASSI, TELLAS ed altri.

Così la visita del centro storico, ben conservato, curato ed abitato in cui si trovano anche il museo MEOC che racconta delle genti di Gallura, il Museo del banditismo, unico in Italia, e il particolarissimo Museo dell’Amore Perduto, permetterà di visitare anche un museo di arte contemporanea. Le due realtà convivono armoniosamente e ci fanno riflettere sul fatto che il nostro presente è fatto di un passato che ci insegna e spiega, e di un futuro verso cui ci moviamo.

Fonte:  Associazione Culturale Museo di Aggius onlus

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