FORTE SOFIA - SAN ZENO IN MONTE - visita guidata del 08/10/2016

Forte Sofia, in tedesco W e r k S o f i a , è un forte austriaco di Verona, costruito nel 1838 su volontà del feldmaresciallo Radetzky su progetto del maggiore generale Franz von Scholl. Il forte è anche erroneamente conosciuto con il nome di F o r t e S a n t a Sofia , in realtà era intitolato all'arciduchessa Sofia di Baviera, madre del futuro imperatore Francesco Giuseppe.
Struttura
Nel sistema collinare, il forte occupa la posizione più a meridione, sull'altura inferiore del colle di San Leonardo, che domina la parte occidentale della cinta magistrale di sinistra d'Adige. Con il sistema dei forti collinari, concorreva a interdire l'aggiramento della piazzaforte a settentrione. Inoltre, copriva il fronte di gola del soprastante Forte San Leonardo; batteva d'infilata la strada del Tirolo e il corso discendente dell'Adige; incrociando i tiri con il Forte San Procolo.
Il forte è composto da una torre casamattata centrale a tracciato circolare circondata da recinto perimetrale di sicurezza, a feritoie, munito di tre organi di fiancheggiamento: una caponiera casamattata sul fronte principale. L'impianto completo, col recinto di sicurezza perimetrale, a tracciato poligonale, era stato previsto da Scholl per tutte le quattro torri collinari, realizzate poi in forma ridotta, per ragioni di economia. Il fronte principale, spezzato e arcuato, è costituito dal terrapieno con le postazioni di artiglieria a cielo aperto, protetto da possenti merloni di muratura. Il fossato asciutto separa il forte dalla collina antistante, rivestita dal muro di controscarpa, e modellata alla sommità in forma geometrica di spalto, per il tiro radente di artiglieria.
Completano il fronte principale una casamatta sullo spigolo sinistro, e due poterne che conducono alle gallerie per fucilieri, inserite alle opposte estremità del fossato. La torre si eleva su tre piani, oltre alla piattaforma superiore; tuttavia il piano terra, per l'adattamento al profilo collinare, si articola solo su metà dell'impianto circolare: qui è contenuta la polveriera a prova di bomba. La galleria anulare con fuciliere per la difesa ravvicinata, sporgente al piano terra, è anch'essa sfalsata su due livelli, per le medesime ragioni di adattamento al profilo collinare. Al livello inferiore è inserito il maestoso portale, con antistante fossato; all'interno, nella casamatta anulare, un recinto di sicurezza per fucilieri batte l'ingresso della torre. Al secondo piano la casamatta anulare, con 12 cannoniere, era predisposta per le artiglierie. Sulla piattaforma, a cielo aperto, era allestito l'armamento principale dell'opera: speciali affusti consentivano alla batteria di cannoni la rotazione a 360°, in modo da battere l'intero spazio circostante. I piani sono collegati dal corpo scala centrale, a doppia rampa elicoidale.
I paramenti murari del recinto di sicurezza, del muro di controscarpa e della galleria per fucilieri, sono a conci di tufo con apparecchio a opus poligonale. La torre centrale è rivestita con paramento di tufo a conci squadrati, su corsi regolari.
Armamento
• 14 cannoni ad anima liscia
Riserve di munizioni: 70 barili di polvere da 112 kg
Presidio di guerra Presidio di guerra Presidio di guerra Presidio di guerra
• 150 fanti • 24 artiglieri
Presidio di emergenza: 230 uomini
Stato di conservazione
Dopo la sua radiazione da opera di combattimento (fine Ottocento), il forte per molti anni fu adibito a colombaia per l'allevamento e l'addestramento dei colombi viaggiatori del Genio militare italiano. Per sistemare le gabbie esterne dei colombi le aperture delle cannoniere, al secondo piano, furono approfondite demolendo la muratura sino al livello del pavimento.
Il forte è integralmente conservato. La manutenzione, buona fino a qualche anno fa, si sta facendo meno frequente, e perciò si sta avviando il processo di degrado. All'interno, al primo piano, sono stati installati impianti televisivi.
Rondella di San Zeno in monte
La Rondella San Zeno in Monte è una rondella della cinta magistrale di Verona, ultimo baluardo del sistema difensivo austriaco. Preesistente alla rondella era la cinta turrita scaligera del 1321-1324 (la rondella veneta è solo del 1523). Nel 1840 vi fu il restauro del paramento.
Si tratta di un'opera a tracciato circolare (rondella), di muratura e terra, con postazione di artiglieria in casamatta, aggiunta per rafforzare la cinta scaligera presso una torre. Il muro di rivestimento, con paramento di laterizio, è a scarpa, ossia in pendenza sino all'altezza della cordonatura di pietra. La rondella era inaccessibile fino a poco tempo fa a causa della vegetazione, ma recentemente è stato effettuato uno sbancamento, e quest'ultima è di nuovo visibile.