Masua, Porto Flavia e Iglesias segreta

L’Iglesiente è un territorio che merita di essere conosciuto a fondo, per l’ambiente, il paesaggio, la storia e noi abbiamo avuto la fortuna di viverlo guidati dalla bravissima Maria Paolucci (https://mariapaolucci.com/), che ci ha accolti sulla spiaggia di Masua per tenerci compagnia in una giornata imperdibile, che ha rivelato al Club di territorio di Cagliari tanti particolari sconosciuti anche ai più esperti.
Abbiamo iniziato con la storia dell’epopea dell’anello metallifero dell’Iglesiente, sfruttato dai tempi più remoti - quando i minerali erano lavorati a bocca di miniera – per arrivare all’industrializzazione ottocentesca, che trasforma la Sardegna in mero produttore di materie prime - con poco valore aggiunto - e ha necessità di trasportare i minerali grezzi verso le industrie di trasformazione “continentali”. Maria ci ha fatto rivivere le gesta delle bilancelle e dei galanzieri carlofortini, le immagini dei primi pontili con le loro gru, fino al grande cambiamento voluto dall’ing. Cesare Vecelli che progettò e fece costruire Porto Flavia, battezzandolo col nome della figlia. Una rivoluzione tecnologica, foriera di cospicui risparmi di tempo e denaro per la proprietà, ma, come sottolinea Maria, frutto soprattutto dell’attenzione del progettista per un miglioramento delle condizioni di lavoro.
La passeggiata nelle due gallerie è anche un affascinante viaggio nel tempo, dove in un momento si passa tra ere geologiche distanti milioni di anni, che narrano l'evoluzione di una delle terre emerse più antiche d’Europa.
Usciti all’esterno ci riaccoglie lo splendente paesaggio costiero in una giornata di luce e calma da sogno e un po’ stanchi, ma felici, partiamo per Iglesias dove, dopo il pranzo a Su Funnagu, ci addentreremo nella città ottocentesca e medievale.
Ci soffermiamo davanti alle testimonianze della ricchezza monumentale generata dalla moderna industria mineraria e dalla dominazione medievale pisana. Camminando, conosciamo la storia dell’eccidio dell’11 maggio 1920 in Piazza Municipio, ammiriamo il gotico catalano della chiesa dedicata a San Francesco e l’imponenza delle mura pisane. Passiamo per viuzze impreziosite da installazioni contemporanee e arriviamo alla tappa finale: la Casa Rodriguez, che solo Maria è autorizzata a far visitare.
Un attento lavoro di restauro e recupero sta restituendo tutta la bellezza di una dimora signorile che oggi è anche un affascinante spazio di ospitalità dove è bello soggiornare, magari contattando direttamente https://www.casarodriguez.it/.
Prima di salutarci Maria ci ha coccolato con i dolci di Chiara Atzori (www.food-mood-microbakeri.it) e con i vini della Cantina Aru (www.cantinearu.it), perché non esiste conoscenza di un territorio senza averne gustato sapori e profumi.
E ora... arrivederci a San Sperate, dove ci aspetta l’incanto notturno del Giardino Sonoro del Pinuccio Sciola Museum.