Alimento fondamentale nella cucina di Taverna è la Patata della Sila, dal 2010 prodotto IGP dall’Unione Europea, la cui produzione è attestata già nel 1811 in documenti del Regno di Napoli, e la cui coltivazione trova nei terreni dell'altopiano un ambiente particolarmente favorevole, mentre le caratteristiche climatiche permettono una crescita dei tuberi costante e lenta e una maturazione della pianta ottimale. La varietà locale più antica, per secoli alimento principale di chi viveva sull'altopiano, è la patata viola, che ultimamente si è iniziato a reimpiantare: viola per via della buccia, scura come quella di una melanzana, mentre la pasta è bianca (restano comunque diffuse e coltivate anche varietà olandesi di patata: Agria, Desirée, Spunta, Liseta). Dal sapore particolarmente marcato, la patata silana è dunque protagonista di numerose ricette tipiche locali, che la vedono comunemente abbinata alla pasta; pasta, patate e uova; pasta e patate al forno; pasta, patate e zucchine; pasta, patate, finocchio selvatico e carne.

Tipico è anche il Pane della Sila, a lievitazione naturale con “pasta acida” e cottura nel forno a legna, preparato spesso con farine miste, di frumento e segale. Ideale per accompagnare gli onnipresenti salumi, particolarmente pregiati se ottenuti con carni del raro Suino Nero Calabrese. Salumi come la notissima Salsiccia di Calabria DOP, aromatizzata con pepe nero o peperoncino rosso dolce o piccante e semi di finocchio. O la pregiata Soppressata di Calabria DOP, ottenuta con un impasto di prosciutto e lardo. O, ancora, il capocollo.

E poi il Pane della Sila si accompagna ottimamente pure con il Caciocavallo Silano, formaggio di antichissima origine, particolarmente nutriente, dall'inconfondibile forma a pera o a fiasco. Il Butirro, detto anche burrino, è invece un piccolo, cremoso caciocavallo al cui interno è stata inserita una noce di burro. E non va dimenticata la ricotta affumicata, di latte ovino o caprino, dalla buccia scura e l'interno bianco, raccolta in fuscelli di giunco. Gloria della Sila sono poi i funghi sott'olio, vista appunto l'abbondanza di funghi di questi boschi. Ma in Sila, forse ancor più che nel resto della Calabria, si mette sott’olio anche ogni tipo di verdura: cicoriette e finocchio selvatico, capperi, olive, peperoncini, pomodori, melanzane, cipolle, carciofini.

E i dolci? Quello silano per eccellenza è la pitta ’mpigliata, un classico natalizio o dei matrimoni, la cui sfoglia aromatizzata con un'infinità di ingredienti racchiude a sua volta un ipercalorico ripieno di noci, fichi, pinoli, mandorle, uvetta. A Taverna (dove si dice che un tempo una donna per potersi sposare doveva dimostrare di saperla preparare alla perfezione) la si presenta preferibilmente in piccoli rettangoli farciti e dorati, disposti a fiore su una sfoglia rotonda cosparsa di zucchero, cannella e miele. 

Testo di Roberto Copello; per le foto, si ringraziano il Consorzio di Tutela della Patata della Sila igp e il Consorzio Caciocavallo Silano dop.

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