Da diversi anni, Touring Club Italiano mette a disposizione delle aziende la propria esperienza per concretizzare partnership efficaci che abbiano impatti positivi sui territori e le comunità, anche grazie a iniziative di volontariato di impresa e team building. Negli anni passati i dipendenti di diverse aziende - affiancati dai volontari del Touring Club Italiano - hanno aderito a differenti iniziative organizzate dal Touring, sia in presenza sia online. È il caso di oltre 100 dipendenti di Enel, che nell'estate 2025 hanno accompagnato i Volontari del Touring Club Italiano per garantire l’accoglienza a cittadini e turisti in 14 luoghi Aperti per Voi di 11 diverse località di tutta Italia. Ecco che cosa hanno scoperto e com'è andata a Bologna.

Bologna - La cappella Bentivoglio a Bologna: un luogo da visitare 

Racconto di Giampaolo Barattini, Marika Curvo, Mirko Lianza, Miriam Lidia Tibaldi

Il 3 luglio scorso abbiamo avuto il privilegio di partecipare come volontari aziendali Enel a una delle giornate previste dall’iniziativa Aperti per Voi organizzate dal Touring Club Italiano. È stata un’esperienza intensa e gratificante, vissuta all’interno della splendida Basilica di San Giacomo Maggiore a Bologna, dove – con il prezioso supporto dei volontari del Touring, molto preparati e disponibili – abbiamo accolto visitatori italiani e stranieri, raccontando loro la storia e i segreti della Cappella Bentivoglio.

Non si è trattato solo di fornire semplici informazioni turistiche, ma di vivere un vero e proprio momento di condivisione culturale. Tra i visitatori, con nostra sorpresa, non c’erano soltanto turisti, ma anche molti cittadini bolognesi che, pur conoscendo la basilica, non erano mai entrati nella cappella o non ne conoscevano la storia. Questo ha reso il nostro ruolo ancora più significativo: contribuire a far riscoprire un gioiello nascosto della città.

I volontari Enel e Touring nella Cappella Bentivoglio a Bologna

La Cappella Bentivoglio fu commissionata dalla potente famiglia omonima nel Quattrocento. Situata nella navata sinistra della chiesa, è impreziosita da opere di grandi artisti, come Francesco Francia, che ha dipinto la celebre Madonna in trono con il Bambino e santi. Alle pareti, quelli che a prima vista possono sembrare affreschi in realtà sono dipinti su tele, tant’è vero che in occasione di feste particolari esse venivano staccate e portate in processione per le vie della città: narrano la grandezza e l’influenza dei Bentivoglio, signori di Bologna prima dell’arrivo del potere pontificio. Appena fuori dalla cappella è situata poi la tomba di Anton Galeazzo Bentivoglio, dove sono presenti preziosi bassorilievi scolpiti dell’artista senese Jacopo della Quercia, un’opera che ci ha colpito molto per la ricchezza dei particolari e per il suo significato: pare infatti che la tomba fosse stata commissionata in realtà da un illustre professore universitario e successivamente “trafugata” dalla famiglia Bentivoglio. 

Tutto ciò, oltre ad essere un luogo di culto, è anche un manifesto della potenza politica e culturale della famiglia, in particolare di Giovanni II Bentivoglio, ultimo signore della città.

La Cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore, Bologna - luogo Aperti per Voi

Questo piccolo gioiello presente nella Basilica di San Giacomo Maggiore è un esempio straordinario di arte e mecenatismo rinascimentale che è stato il “motore” della potenza di questa famiglia bolognese che ambiva ad arrivare alla ricchezza e potenza della famosa casata dei Medici che governò Firenze e la Toscana per circa tre secoli.

Partecipare a questa giornata ci ha permesso di sentirci protagonisti di un piccolo ma concreto gesto a favore della cultura e del patrimonio collettivo del quale molto spesso siamo ignari. Un modo per restituire valore alla memoria storica e per contribuire alla diffusione della bellezza, della conoscenza, e della consapevolezza del nostro patrimonio storico che spesso si nasconde nei luoghi più inaspettati delle nostre città.

Bologna - Cappella Bentivoglio. Manifesto visivo dell’identità bolognese

Racconto di Bill Francky Fankam Tekem, Fausto Scarnati, Gerardo Vincenzo Faggiano, Giulio Dello Buono

All'interno della Basilica di San Giacomo Maggiore a Bologna è situato uno dei capolavori del primo Rinascimento bolognese: la Cappella Bentivoglio.

Acquistata nel 1445 da Annibale Bentivoglio, esponente della potente famiglia che avrebbe poi dominato la scena politica cittadina nel Quattrocento, la cappella gentilizia si impone come sintesi perfetta tra ambizione politica, devozione familiare e orgoglio cittadino. La stessa rimase priva di decorazione fino al periodo di Giovanni II Bentivoglio, che ne promosse l’allestimento artistico tra il 1485 e il 1494, poiché, non solo veniva utilizzata come luogo di culto e celebrazione della loro casata - rappresentando un manifesto visivo del potere della famiglia reggente - ma anche un raffinato laboratorio iconografico e stilistico, orchestrato principalmente dagli artisti Lorenzo Costa e Francesco Francia.

La cappella si presenta come un organismo architettonico brunelleschiano: proporzioni armoniche, uso di archi a tutto sesto, colonne corinzie e cupola sono il primo esempio a Bologna di tale linguaggio visivo. Le pareti sono decorate con tele e affreschi di grande rilievo artistico e storico che uniscono temi sacri, allegorici e celebrativi, nelle cui scenografie sono integrati elementi topografici e culturali della città che fanno di Bologna non solo lo sfondo ma un vero protagonista. I riferimenti iconografici e paesaggistici di questo monumento dinastico riflettono l’identità, la storia e le aspirazioni dei luoghi di potere nel contesto rinascimentale, dove la città di Bologna è un vero e proprio “personaggio”.

Gli artisti adottano una prospettiva lineare e accurata che organizza lo spazio pittorico in modo da creare ambientazioni architettoniche e urbane realistiche e dettagliate che si estendono oltre la scena principale. Il ricco simbolismo narrativo, l’efficace integrazione tra pittura e architettura e l’uso innovativo della prospettiva permettono allo spettatore di entrare visivamente nell’opera, riconoscendo scorci di Bologna, come torri e palazzi, integrando così la città nel racconto visivo, presentando i riferimenti identitari del luogo così da coinvolgere emotivamente lo spettatore e far riflettere sulla complessità culturale del periodo.

L’impianto è scandito da un portico dipinto che unifica le scene laterali, creando un effetto teatrale che guida lo sguardo verso la pala d’altare di Francia, raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Evangelista e Sebastiano. Il portico è un riferimento architettonico simbolico, richiama i portici bolognesi, elemento distintivo dell’identità urbana, e funge da spazio di transizione tra il sacro e il profano.

L’insieme è completato da affreschi nella cupola e nell’arco d’ingresso, e da un pavimento robbiano in maiolica, che rafforza l’unità visiva e simbolica del sacello.

Sulle pareti laterali della cappella gentilizia, Lorenzo Costa dipinge tre grandi pale:

  • su legno, la prima a destra guardando l’altare, la Pala Bentivoglio (1488) è l’omaggio della famiglia alla Vergine con il Bambino, in cui Giovanni II e la moglie Ginevra Sforza sono ritratti con abiti cerimoniali, inginocchiati in preghiera accanto alla Vergine; davanti sono raffigurati gli undici figli. Questa scena, ambientata sotto un portico dipinto, è un chiaro atto di autocelebrazione: la famiglia si presenta come devota e protetta dalla Madonna, ma anche come guida spirituale e politica della città. La composizione richiama i ritratti votivi dei donatori, ma su scala monumentale e pubblica simboleggiando la protezione divina e l’inserimento della famiglia nella sfera sacra.
La Cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore, Bologna - luogo Aperti per Voi
  • su tela, le due pale da processione a sinistra guardando l’altare, nelle scene vi sono strade animate da figure della famiglia Bentivoglio e da cittadini, con sullo sfondo torri, palazzi, scorci urbani e rurali che evocano chiaramente il territorio bolognese, trasformandolo in un protagonista attivo della narrazione visiva.
La Cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore, Bologna - luogo Aperti per Voi

Trionfo della Fama (1490), sullo sfondo, dietro al corteo, si staglia un’accurata veduta di Bologna: riconoscibili la Basilica di San Petronio (in costruzione dal 1390) e le Torri Asinelli e Garisenda. Sulla sinistra, un edificio con merlatura guelfa evoca Palazzo Bentivoglio, distrutto nel 1507.

La Cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore, Bologna - luogo Aperti per Voi

Trionfo della Morte (1490), lo sfondo mostra una campagna collinare che ricorda l’Appennino bolognese, con borghi fortificati e vegetazione.

La Cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore, Bologna - luogo Aperti per Voi

Sull’altare al centro della cappella è collocata la tavola di Francesco Francia, Madonna in trono col Bambino, con i santi e gli angeli musicanti. Sullo sfondo, oltre le colonne, si intravede il portico bentivolesco di Via Zamboni (1477-1481), collegamento fisico tra la chiesa e l’Oratorio di Santa Cecilia. La luce dorata che avvolge la scena richiama i tramonti sui portici bolognesi, simbolo di protezione divina sulla città.

La Cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore, Bologna - luogo Aperti per Voi

In questo senso, la Cappella Bentivoglio costituisce non solo un capolavoro artistico, ma un documento storico prezioso che ci restituisce l'immagine di una città consapevole del proprio ruolo nella storia italiana, proiettata verso il futuro ma salda nelle proprie radici culturali e territoriali. Un testamento di pietra e colore che celebra l'indissolubile legame tra una famiglia, una città e un'epoca storica.

Bologna emerge da questi affreschi come entità viva e partecipe, i cui monumenti, paesaggi e architetture dialogano con le figure sacre e allegoriche in un linguaggio artistico di straordinaria modernità. La città medievale con le sue torri, la Bologna rinascimentale con i suoi portici, il territorio appenninico con i suoi borghi, una città in bilico tra autonomia comunale e signoria, tra tradizione e rinnovamento, tra devozione e rappresentazione del potere.

Il progetto di volontariato culturale del Touring Club Italiano Aperti per Voi, con la temporanea partecipazione dei dipendenti Enel, ha trasformato la Cappella Bentivoglio in un palcoscenico di dialogo intergenerazionale e interculturale. I volontari, accogliendo i turisti stranieri e italiani hanno svelato particolari solitamente inaccessibili così da rendere la visita una scoperta.

Uno studioso di iconografia medica ha identificato nelle figure di san Sebastiano e san Rocco non solo santi antipeste, ma anche testimonianze di patologie del Quattrocento (ulcere, sintomi del morbo), leggendo le opere come documenti storici.  

Una bambina ha reagito agli elefanti nel “Trionfo della Fama”, incuriosita sul legame tra animali esotici e potere, rivelando la capacità dell’arte di stimolare curiosità trasversale.  

Una coppia riflette di fronte ai fiori “bentivoleschi” rappresentati nei pochi mattoni smaltati rimasti sul pavimento.

La Cappella Bentivoglio in San Giacomo Maggiore, Bologna - luogo Aperti per Voi

Un microcosmo di pietra e colore che ancora oggi racconta, con voce autorevole, la storia di una famiglia e di una città: tutto concorre a creare una geografia dell'anima che trascende il tempo e parla ancora oggi a chi sa osservare.

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