Da diversi anni, Touring Club Italiano mette a disposizione delle aziende la propria esperienza per concretizzare partnership efficaci che abbiano impatti positivi sui territori e le comunità, anche grazie a iniziative di volontariato di impresa e team building. Negli anni passati i dipendenti di diverse aziende - affiancati dai volontari del Touring Club Italiano - hanno aderito a differenti iniziative organizzate dal Touring, sia in presenza sia online. È il caso di oltre 100 dipendenti di Enel, che nell'estate 2025 hanno accompagnato i Volontari del Touring Club Italiano per garantire l’accoglienza a cittadini e turisti in 14 luoghi Aperti per Voi di 11 diverse località di tutta Italia. Ecco che cosa hanno scoperto e com'è andata a Bergamo.

Bergamo - Alla scoperta della Basilica di Santa Maria Maggiore, la chiesa dei bergamaschi

Racconto di Medea Carrara e Fabio Piantoni

Santa Maria Maggiore, Bergamo - Volontari Enel - foto ENEL/APV
I volontari Enel a Santa Maria Maggiore, Bergamo

Se ti trovi a Bergamo, non puoi assolutamente perderti la Basilica di Santa Maria Maggiore: un vero capolavoro che racconta secoli di arte, storia e musica sacra.

La Basilica si trova in Città Alta, cuore medioevale della città, e fu eretta a partire dal 1137 per mantenere la promessa fatta dai cittadini di Bergamo alla Vergine Maria nel 1133 affinché proteggesse la città dalla peste che stava colpendo il Nord Italia. La Basilica sorge a fianco del Duomo di Bergamo su una preesistente chiesa dedicata anch’essa alla Madonna.

Santa Maria Maggiore, Bergamo - Esterno - foto ENEL/APV
Santa Maria Maggiore, Bergamo - Esterno

Entrando in Piazza Duomo, la prima cosa che sorprende è l’assenza di una facciata vera e propria: la Basilica, infatti, fu costruita così vicino al Palazzo del Vescovado da condividerne la parete che, in un progetto convenzionale, sarebbe stata la facciata. Gli ingressi alla Basilica si trovano quindi alle estremità del transetto: quello settentrionale si apre su Piazza Duomo, mentre quello meridionale guarda verso la città.

All’esterno, la Basilica ha un aspetto semplice e severo, in linea con il romanico lombardo, lo stile architettonico diffuso nel periodo in cui ne iniziò la costruzione. Le pietre utilizzate per le mura sono pietre calcaree locali, tipiche della bergamasca.

Gli ingressi della Basilica sono incorniciati da protiri, ossia piccoli porticati, aggiunti in epoca successiva, che si distinguono per la ricchezza decorativa che contrasta con la sobrietà dell’esterno romanico. Entrambi sono sorretti da colonne poggianti su leoni marmorei, posti a custodia simbolica della chiesa: scolpiti in marmo bianco quelli sul lato sud, in marmo rosso quelli sul lato nord. Non c’è bambino bergamasco che, trovandosi davanti a quei leoni, non ci sia salito a cavalcioni!

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Santa Maria Maggiore, Bergamo - Leoni

È giunto il momento di varcare la soglia della Basilica, ed è qui che arriva la sorpresa; le linee sobrie e austere dell’esterno, con le sue grandi pietre grigie, cedono il passo a un trionfo di decorazioni: dipinti, stucchi, ori, affreschi, tarsie lignee e persino arazzi. L’impressione è quella di entrare non in una chiesa, ma in un sontuoso palazzo nobiliare.

Lo sguardo non può che correre da una parte all’altra, attratto dalla sorprendente varietà di opere, stili e materiali che impreziosiscono ogni angolo della Basilica. È un luogo dove ogni dettaglio racconta una storia e ogni spazio diventa un viaggio attraverso il tempo.

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Santa Maria Maggiore, Bergamo - Interni

Sulle pareti alle estremità dei transetti si possono ancora ammirare i resti degli affreschi originari che un tempo decoravano la Basilica. È proprio questo sovrapporsi di opere di epoche diverse — non nascosto, ma anzi valorizzato — a far percepire quanto la Basilica sia intrisa di storia. Una storia che non è soltanto artistica, ma profondamente legata all’identità e al vissuto della città di Bergamo.

Santa Maria Maggiore, Bergamo - Affreschi - foto ENEL/APV
Santa Maria Maggiore, Bergamo - Affreschi

La Basilica è stata infatti, nei secoli, testimone discreta ma costante degli eventi che hanno segnato la città. Da sempre è considerata “la chiesa dei bergamaschi”, non solo per la sua origine popolare, ma anche per aver accompagnato la città nei momenti di gioia e di dolore, attraversando guerre, carestie, trasformazioni politiche e sociali. La Basilica è molto più che un edificio religioso: è un luogo identitario, custode della memoria collettiva, riferimento spirituale, culturale e musicale per generazioni, oltre che un simbolo duraturo di speranza e resilienza.

Ma torniamo alla nostra visita. Una delle particolarità più sorprendenti della Basilica è la presenza di un prezioso ciclo di arazzi, un elemento davvero insolito per una chiesa. Realizzati tra Cinquecento e Seicento da scuole fiamminghe e fiorentine, impreziosiscono le pareti della chiesa un tempo decorate da affreschi. Di uno di questi arazzi è conservato anche il cartone preparatorio.

Santa Maria Maggiore, Bergamo - Arazzi - foto ENEL/APV
Santa Maria Maggiore, Bergamo - Arazzi

Ma l’opera che forse più di tutte contraddistingue la Basilica si trova proprio di fronte agli arazzi: parliamo delle celebri tarsie del coro, realizzate da Giovan Francesco Capoferri su disegno di Lorenzo Lotto. Alla monumentalità degli arazzi si contrappone la minuzia di queste tarsie lignee, che raffigurano complesse scene bibliche e simboliche. Capoferri, con straordinaria maestria, selezionò decine di essenze lignee diverse per rendere con precisione il chiaroscuro, la profondità e i dettagli delle composizioni.

Santa Maria Maggiore, Bergamo - Tarsie - foto ENEL/APV
Santa Maria Maggiore, Bergamo - Tarsie

Attraverso un piccolo sportello nel coro è inoltre possibile intravedere le colonne tonde dell’antica struttura romanica, che contrastano con quelle quadrate visibili oggi, frutto di interventi successivi, e alcuni affreschi medievali, un tempo visibili e oggi celati alla vista dietro il coro: frammenti preziosi di una storia che continua a vivere sotto la superficie.

La Basilica ha inoltre da sempre un legame speciale con la musica, testimoniato innanzitutto dal suo maestoso organo, ancora oggi utilizzato per concerti e celebrazioni. Questo rapporto si riflette anche nel monumento funebre dedicato a Gaetano Donizetti, grande compositore bergamasco, che riposa proprio all’interno della Basilica.

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Santa Maria Maggiore, Bergamo - Monumento a Donizetti

E infine, letteralmente un piccolo gioiello: il Tesoro della Basilica. Collocato nell’antico matroneo romanico, è visitabile grazie ai volontari del Touring Club Italiano nell’ambito del progetto Aperti per Voi. Qui sono esposti preziosi oggetti liturgici, paramenti sacri riccamente ricamati, sculture trecentesche e frammenti di affreschi medievali. Tra i pezzi più significativi, le formelle superstiti della Croce cesellata da Andrea de’ Bianchi nel 1392, capolavoro dell’oreficeria gotica, rubata nel 1973 e parzialmente recuperata nel 1998.

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Santa Maria Maggiore, Bergamo - Tesoro

Queste righe non bastano certo a raccontare tutte le meraviglie custodite tra le mura della Basilica. Speriamo però di avervi incuriositi e vi aspettiamo per una visita: perché certi luoghi, più che descritti, vanno vissuti. Per Bergamo, la Basilica rappresenta un luogo di incontro e di condivisione, un centro vivo di aggregazione sociale dove la spiritualità dialoga con la contemporaneità. Qui si intrecciano esperienze, relazioni e memorie, creando un ponte tra passato e presente che arricchisce l’intera comunità.

Santa Maria Maggiore, Bergamo - Volontari Enel - foto ENEL/APV
Santa Maria Maggiore, Bergamo - I dipendenti Enel in occasione della giornata di volontariato d'impresa con Touring

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