Prosegue la serie delle mostre “Visti da vicino” organizzate da Casa Museo Boschi Di Stefano a Milano, uno dei luoghi dove i soci volontari Touring accolgono turisti e cittadini nell'ambito dell'iniziativa Aperti per Voi.  Fino al 13 novembre negli spazi dell’ex Scuola di Ceramica al piano terra è infatti allestita la mostra “Ha guardato in su verso il cielo”, dedicata a Roberto Crippa: un omaggio all'artista a cinquant'anni dalla morte e dall’importante retrospettiva realizzata, a fine 1971, a Palazzo Reale. 

La serie di mostre ha l'obiettivo di valorizzare la Collezione donata al Comune di Milano dai coniugi Antonio e Marieda Boschi Di Stefano: se alcune opere sono infatti sempre visibili nella straordinaria Casa Museo, altre per mancanza di spazio rimangono nei depositi. Ecco allora che periodicamente i curatori (in questo caso Chiara Fabi e Roberta Sara Gnagnetti) organizzano percorsi di approfondimento: per maggiori dettagli, si veda anche quest'articolo su una mostra recentemente allestita per omaggiare Marieda Di Stefano. 

Roberto Crippa - Toro - 1955 - olio e cera su masonite - cm 100x120 - Foto Ranzani

Roberto Crippa (1921-1972) è un grande protagonista dello Spazialismo e del Surrealismo internazionale. Il percorso nella Casa Museo comprende circa sessanta opere, tra dipinti e sculture, principalmente degli anni Cinquanta e Sessanta. L’attenzione dei coniugi Boschi Di Stefano nei confronti di Crippa nasce da un’amicizia reale, probabilmente maturata tramite Lucio Fontana, Gianni Dova e Cesare Peverelli. Quasi tutte le opere entrano a far parte della loro Collezione tra 1954 e il 1962: una panoramica quasi completa dell’attività dell’artista che dimostra la sensibilità di Antonio e Marieda, nonché la loro capacità di comprendere e sostenere gli artisti più vivaci, sperimentali e promettenti della Milano di quegli anni.

Crippa fu artista noto, tanto da meritare una retrospettiva a Palazzo Reale; e alla fama da artista si affiancò quella da pilota acrobatico, tanto che fu invitato a rappresentare l’Italia ai campionati mondiali di volo acrobatico della primavera 1972. Tuttavia non riuscì a partecipare a quest’ultimo evento: il 19 marzo 1972 un incidente aereo - il secondo, dopo che già un primo lo fermò per lungo tempo - gli costò purtroppo la vita.

Roberto Crippa - Totem su bianco - 1955 - tecnica mista su tavola - cm 65x80 - Foto Ranzani

Nella mostra sono presenti le Spirali, maturate interpretando la poetica spaziale e gestuale. Con i Totem e i Personaggi di metà anni Cinquanta, che rappresentano il corpus più numeroso della Collezione Boschi Di Stefano, l’artista torna, quasi inconsapevolmente, alla figurazione, riformulando le spirali entro forme antropomorfe e zoomorfe in sintonia con le istanze degli artisti della seconda generazione del Surrealismo. Grande sperimentatore, anche dal punto di vista tecnico, Crippa adotta fin da subito modalità operative inconsuete e personali, elaborando un processo creativo in cui convivono controllo e libertà. Nelle sue opere, a partire dagli anni Cinquanta, trovano spazio materiali compositi, dalla cera al sughero, dalla carta al legno, dal gesso alla sabbia, al ferro.

I pochi esempi all’interno della Collezione datati agli anni Sessanta sono polimaterici che segnano l’approdo dell’artista a una riflessione, prima di tutto morale, sull’uomo e sul mondo in cui vive. Come scriveva Marco Valsecchi già nel 1971 “il valore poetico di queste opere non dipende dalle materie adoperate, ma (...) dall’immaginazione che ha afferrato il senso di sfacelo e l’oscura degradazione di questi anni tormentosi e difficili e ha trovato in quei relitti e in quegli scarti del nostro consumo quotidiano la possibilità di un’espressione più aderente alle sue intuizioni”.


Roberto Crippa - Spirali - tecnica mista su tela - cm 50x70 - BDS​

La mostra è un ottimo pretesto per visitare anche il secondo piano della palazzina, dove ha sede Casa Museo Boschi Di Stefano, un luogo che ogni milanese (e ogni turista in visita a Milano) dovrebbe visitare almeno una volta nella vita. Perché nell'edificio di via Jan, a pochi passi dai negozi di corso Buenos Aires, una delle arterie commerciali più lunghe e frequentate della città, si nasconde una storia tutta meneghina: quella di una famiglia che amava circondarsi di cose belle, di una coppia di coniugi che volevano respirare arte ogni giorno della loro vita, di una passione che ha portato in dote alla città un patrimonio invidiabile di capolavori del Novecento. Anche solo per dieci minuti, entrare nella Casa Museo Boschi Di Stefano significa estraniarsi dal mondo, spalancare gli occhi, respirare il potere dell'arte e della bellezza.

I coniugi non solo compravano secondo le loro possibilità, ma erano anche amici e mecenati di molti artisti. E avevano ereditato le opere acquistate da Francesco, il papà di Marieda, a sua volta collezionista. I gladiatori di De Chirico. I "concetti spaziali" di Fontana. Nature morte di Morandi. Spazi metafisici di Sironi. Una splendida Annunciazione di Savinio, consacrata a simbolo della collezione. A differenza di altre raccolte, ci sono veri e propri "cluster" di un solo artista. Ma non è tanto (o soltanto) la singola opera ad attirare l'attenzione: è il loro insieme. Nulla è lasciato al caso, dai pavimenti ai lampadari tutto trasuda armonia.

Casa Museo Boschi Di Stefano - foto Alberto Lagomaggiore


Casa Museo Boschi Di Stefano - foto Alberto Lagomaggiore

INFORMAZIONI
“Ha guardato in su verso il cielo” - Roberto Crippa nella Collezione Boschi Di Stefano 
21 giugno – 13 novembre 2022
Casa Museo Boschi Di Stefano - Via Giorgio Jan 15, Milano

Apertura: da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 17.30. Ultimo ingresso ore 17