Economia circolare: che cos’è e perché è indispensabile

Quest'articolo è frutto della partnership tra Touring Club Italiano e Sorgenia, la prima "green-tech energy company" italiana. 
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Nel parlare di sostenibilità si fa cenno sempre più spesso all'economia circolare. Partiamo da un dato: ogni anno anticipiamo sempre più l’Earth Overshoot Day, il giorno (il 27 luglio nel 2023) in cui secondo Global Footprint Network avremo esaurito tutte le materie prime che la Terra è in grado di generare naturalmente durante l’anno: cibo, terreni coltivabili, ossigeno prodotto dal patrimonio forestale, acqua potabile. Se a ciò sommiamo la crescita della popolazione mondiale, alcuni scienziati stimano che entro il 2050 arriveremo a consumare ogni anno il doppio delle risorse che il pianeta può metterci a disposizione.

È quindi indispensabile abbandonare il meccanismo lineare “materia prima-prodotto-utilizzo-rifiuto” e che ha l’esempio più immediato in una lattina per bibite di alluminio, gettata nel cestino quando è vuota. Per passare a uno stile di vita “circolare”; quello in cui la lattina si recupera e ricicla evitando, prima di tutto, il consumo di suolo legato all’estrazione della bauxite. Anche perché la crescita della popolazione mondiale porta con sé non solo la carenza di risorse ma anche una sfida ulteriore, la gestione dei rifiuti.

Come testimonia il tristemente noto Pacific Trash Vortex, l’isola di plastica galleggiante nel Pacifico tra la California e le Hawaii, grande tre volte il territorio della Francia. Se quindi si riesce ad attribuire un valore al rifiuto, trasformandolo in un materiale che potrebbe essere riutilizzato,
riciclato, utile un impiego ulteriore, si attiva un’economia – appunto circolare – che consente sia di recuperare i rifiuti sia di usare una quantità minore di materie prime, riducendo il conseguente impatto ambientale. Tornando all’esempio della lattina, l’alluminio può essere riciclato infinite volte.

In Italia oggi, grazie alla raccolta differenziata, oltre il 70 per cento di questi imballaggi viene riciclato. E, nel rilavorare l’alluminio, si può risparmiare il 95 per cento dei costi e dell’energia necessari se si fosse partiti dalla materia prima.