La costruzione della chiesa con l'adiacente convento agostiniano ebbe inizio nel 1339 con la donazione all'ordine religioso di alcuni lotti di terra destinati in epoca medievale allo scarico dei rifiuti inceneriti che, tramite lo scorrimento dei fiumi, confluivano poi in mare.
L'ampliamento dell'inizio del Quattrocento voluto da re Ladislao, che qui desiderava essere sepolto, portò alla costruzione di un nuovo chiostro a fianco di quello preesistente e l'abbellimento della chiesa al suo interno con marmi pregiati. I lavori continuarono in seguito anche con la sorella del re, Giovanna II di Napoli, che proprio per il fratello fece erigere il grande monumento funebre dell'abside.
Durante il periodo rinascimentale il convento visse la sua massima espansione artistica e culturale già dal XV secolo si avvia un forte legame tra il complesso agostiniano e il casato dei Caracciolo che durerà poi per tutto il XVI secolo. Grazie alla famiglia napoletana nacquero le due cappelle absidali, una alle spalle dell'altare, voluta da Sergianni Caracciolo nel 1427, amante della regina Giovanna e che qui è sepolto, l'altra sul suo lato sinistro, voluta dal ramo dei Caracciolo di Vico.
Nel 1688, dopo che un terremoto danneggiò l'intera struttura, i successivi lavori di restauro e rimaneggiamento cui fu sottoposto il convento, che si rivelarono molto costosi, fecero sì che venissero completati alcuni degli ambienti previsti nel progetto originario, con la fondazione di un educandato e del noviziato. Il convento divenne in breve tempo una delle scuole più frequentate dalla nobiltà napoletana a cavallo dei secoli XVII-XVIII; inoltre, qui venne fondata anche una scuola per i servi dei nobili.
Nel Settecento Ferdinando Sanfelice ridisegnò lo scalone monumentale principale creando uno scalone monumentale che eliminasse il dislivello con la strada e che potesse permettere quindi di raggiungere dallo stesso punto d'ingresso tutti i luoghi preesistenti del complesso agostiniano.[2] Questi lavori inclusero anche quelli di adeguamento della sottostante chiesa della Consolazione e di collegamento della stessa con la chiesa superiore; i lavori furono affidati dai padri agostiniani allo stesso Sanfelice.
Gli anni d'oro del convento agostiniano durarono fino alla soppressione dell'ordine avvenuta durante il periodo austriaco, intorno al 1729, quando gran parte degli ambienti furono poi destinati a uso militare.
Restaurata una prima volta nel 1856 da Federico Travaglini, la chiesa di San Giovanni assieme all'annesso convento fu severamente danneggiata durante i bombardamenti del 1943.
La chiesa è frutto di una sovrapposizione di più strutture; all'originaria chiesa di San Giovanni a Carbonara, a cui è pressoché coetanea la cappella di Santa Monica, entrambe collocabili cronologicamente alla prima metà del Trecento.
L'interno è caratterizzato da un'unica navata rettangolare con sette cappelle laterali, pressoché tutte aggiunte in tempi posteriori.
L'abside è invece dominata nella parete frontale dal grande monumento funebre a re Ladislao di Andrea da Firenze; dinanzi al monumento è l'altare maggiore con balaustra del 1746 ed una pavimentazione a marmi policromi, posto tra due finestroni a linea tipicamente gotica. Sulla zona absidale si aprono due grandi cappelle rinascimentali dei Caracciolo: a sinistra dell'altare è la cappella Caracciolo di Vico mentre alle spalle, accessibile passando sotto il monumento a re Ladislao, è la cappella Caracciolo del Sole. La prima ospita i sepolcri della famiglia Caracciolo di Vico e fu eseguita agli inizi del Cinquecento e conserva opere di diversi autori del rinascimento napoletano e spagnolo: Giovanni da Nola, Girolamo Santacroce, Giovanni Domenico D'Auria, Annibale Caccavello, Girolamo D'Auria, Diego de Siloé e Bartolomé Ordóñez.] La seconda invece, di gusto più toscano risalente alla prima metà del Quattrocento.
# Ore 9.45 : Ritrovo dei partecipanti davanti all’ingresso di San Giovanni a Carbonara – via Carbonara 4 – Napoli.
ATTENZIONE: LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGE NEL RIGOROSO RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI DI CONTENIMENTO DELLA PANDEMIA, VIGENTI ALLA DATA DELLA MANIFESTAZIONE, ALLE QUALI I SINGOLI PARTECIPANTI SI DEVONO ATTENERE.
programma
# Ore 9.45 : Ritrovo dei partecipanti davanti all’ingresso di San Giovanni a Carbonara – via Carbonara 4 – Napoli.
# Ore 10.00 : Inizio della visita guidata.
# Ore 11.30 : Fine della visita guidata.
Nell’ipotesi di adesione oltre i 30 previsti come massimo, si organizzerà un secondo gruppo di visita, secondo l’ordine di prenotazione. L’orario dell’eventuale secondo gruppo di visita sarà comunicato a tempo debito.
Quota di partecipazione:
– Socio TCI 5,00 €
– Non Socio 8,00 €
Prenotazioni: Dal 1° gennaio 2023 fino ad esaurimento posti esclusivamente a mezzo email napoli@volontaritouring.it
Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita. Console Silvana de Luca 338 616 5971
Guida: Francesco Grossi
La quota comprende
La visita guidata, le radioguide, l’assistenza del console, l’assicurazione per la responsabilità civile.
Partecipanti: massimo 30 persone
Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:
Pagamento il giorno della visita
ad incaricato del Club di Territorio di Napoli
Il Volontario Touring Accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario e di annullare la manifestazione in caso di pioggia.
Il Club di Territorio di Napoli del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.
Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.
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