È la dimora più ricca di Volubilis, costruita sulla strada parallela al decumanus maximus, all'altezza del palazzo dei procuratori. Probabile residenza di un alto funzionario o di una famiglia patrizia, vi sono stati riportati alla luce i mosaici pavimentali (fine II e inizio III secolo) di almeno otto sale e di sette corridoi. Restaurati, sono stati lasciati nella loro sede originaria, a differenza dei busti in bronzo di Catone l'Uticense e di Giuba II, ritrovati nella casa della Corte di Venere e oggi al Museo Archeologico di Rabat. Nelle sale accanto al vasto triclinio, un tempo decorato con un bellissimo mosaico della Navigazione di Venere (al Museo), si ammirano i mosaici di Bacco e le Quattro Stagioni, quello di Ila rapito dalle Ninfe e quello di Diana al bagno scoperta da Atteone, di cui si distingue solo una parte del corpo.