Scenografia, prospettiva, simmetria. Tutto nel nome del rococò più puro, dello sfarzo più esagerato e del romantico colore “giallo Schönbrunn” che dipinge la facciata di questo che è il più celebre tra i palazzi imperiali austriaci, cinto da un vasto parco che è un'attrazione turistica di per sé. Era una volta un semplice casino di caccia, noto come Katterburg, acquistato nel 1559 dal futuro imperatore Massimiliano II. Trasformato in palazzo nel corso del XVII secolo, deve il suo nome a una “bella fonte” (Schönen Brunnen) scoperta nelle vicinanze. L'attuale aspetto, che gareggia in fasto con la reggia di Versailles, è frutto di ricostruzioni avvenute dopo l'incursione dei turchi nel 1683, e stupisce pensare che la grandiosità e la magnificenza che ammiriamo oggi derivino da un progetto semplificato rispetto all'originale. Si allunga per ben 175 metri la facciata della residenza, con corpo centrale segnato da un pronao a sei colonne e due possenti ali laterali che “abbracciano” il parco e danno su una grande vasca, dove lo Schloss si specchia in tutta la sua bellezza. In cima allo scenografico scalone azzurro (Blaue Stiege) ha inizio la visita agli appartamenti imperiali, alle cappelle e alle sale, un affascinante percorso nella storia dell'Austria, attraverso i secoli e attraverso il rococò. Dorature, stucchi, lampadari, mobili, arazzi e specchiere sono un buon esempio del gusto artistico dell'epoca. Bellissimi esempi di stile rococò sono le Sale di Maria Teresa e la Stanza del Milione, che deve il nome all'esorbitante costo dell'arredo, interamente rivestita di pregiato legno rosa brasiliano dove sono incastonate miniature indo-persiane. Si visitano poi gli Appartamenti di Francesco Carlo e Sofia di Baviera e la Grande Galleria, sfarzoso salone delle feste, tuttora utilizzato per cerimonie di rappresentanza, lungo 43 metri, dove l'arredo è nel nome dell'oro, del cristallo e degli specchi. Dichiarato patrimonio nazionale, dal 1996 Schönbrunn è inserito nelle liste del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.