Non è più la struggente, decadente e pur seducente Vienna di qualche decennio fa. Spariti i negozi bui con vetrine da est europeo che si infilavano fin nel centro storico, sparite le facciate scrostate e le strade sporche, la capitale austriaca di oggi ha un volto nuovo e luminoso. Non fosse per il profilo dei palazzi d'altri tempi, per il numero di antichi monumenti e per la densità di chiese, si avrebbe la sensazione di essere in qualche immacolata città della Germania. Ma qui non regna quell'odore di salsicce misto a fritto tanto tipico nelle grandi località del nord: per le vie di Vienna prevale l'aroma dolce di krapfen, sachertorte e pani zuccherati.
Per amarla al di là del mito fatto di torte, imperatori e cavalli bianchi, Vienna va scoperta a piedi, in tram, in bicicletta, seguendo le orme dei suoi abitanti, sedendosi nei caffè, passeggiando nei parchi e nei suoi mercati. Bisogna concedersi il tempo di lasciarsi “viennesizzare”, lasciarsi affondare nelle abitudini di chi vive qui e farsi coinvolgere nell'atmosfera lussuosa, cosmopolita, ma allo stesso tempo familiare, di questa elegante città. È stato coniato addirittura un termine per riferirsi a questa “domesticità”, che qui si chiama, con un termine intraducibile, “Gemütlichkeit”, uno stato d'animo esclusivamente austriaco, legato al sentimento di casa, ai quei comodi divani che invitano a entrare in calorosi caffè che servono pasticceria di ogni tipo.
Ovviamente introvabile lungo gli itinerari maggiormente battuti dai turisti, la Gemütlichkeit si incontra inoltrandosi in stradine, vicoli, entrando in piazzette e cortili, gallerie e passaggi di cui è fatto il tessuto di Vienna, tanto nel centro più antico, quanto nei quartieri che si allargano verso la periferia. D'inverno, con il cielo bianco di neve imminente, Vienna dà il meglio di sé, diventa più raccolta e bella, e i suoi caffè diventano accoglienti più che mai quando fuori morde il freddo.