Arrivando a Ulma, appare già a 20 km dalla città il colossale profilo della sua torre che, con i suoi 161 metri, si arrampica nel cielo ed è la più alta guglia del mondo. La storia della torre è a dir poco travagliata: il primo a occuparsene fu Matthäus Böblinger, che si diede alla fuga nottetempo nel 1444 quando si accorse dell’instabilità della costruzione, i lavori continuarono con i fratelli Parler e la famiglia Ensinger, per arrivare a conclusione solo nel 1890. Ai piedi della torre, le statue del Maestro Hartmann decorano il portico a tre arcate e anticipano l’abilità scultorea che è evidente dentro e fuori la Cattedrale. Statuine di apostoli, figure di evangelisti e martiri fanno da corona al pilastro centrale del doppio portale d’ingresso, dove si ammira anche una copia dell’Ecce Homo scolpito da Hans Multscher nel 1429 (l’originale è nella chiesa). Rilievi, timpani decorati e statue decorano anche gli ingressi laterali. Nell’interno, reso spettacolare per lo slancio delle arcate, la maestria scultorea continua con statue, un notevole pulpito quattrocentesco, un fonte battesimale contemporaneo, altari e un poderoso ciborio (struttura a forma di baldacchino). Stipato di capolavori in pietra, l’interno del Münster è illuminato da preziose vetrate di cui quelle del coro risalgono al XV-XVI secolo.