È dedicato all'eroe cittadino che, secondo quanto vuole la tradizione popolare, avrebbe sacrificato la propria vita per opporsi a una pericolosa incursione francese durante l'assedio del 1706. Nel corso della guerra di successione spagnola, il piccolo Stato sabaudo, schieratosi al fianco dell'impero austriaco, si era trovato preso in mezzo dalle potenze militari di Francia e Spagna e aveva dovuto subire l'invasione dell'esercito di Luigi XIV. Nell'estate del 1706 i 44 000 uomini del generale La Feuillade accerchiarono Torino che, con il suo sistema di bastioni incardinato sulla possente Cittadella, era una delle piazzeforti europee meglio difese. Nonostante le ingenti perdite, i francesi sembravano avere la meglio, ma nella notte tra il 29 e il 30 agosto una loro incursione attraverso le gallerie della Cittadella venne fermata da un soldato biellese, Pietro Micca, addetto alla guardia delle 'mine', ovvero delle gallerie difensive che si aprivano sotto i bastioni e che servivano per andare a 'minare' il campo degli assedianti. Micca fece saltare con l'esplosivo la volta del passaggio attraverso il quale gli assedianti si erano aperti un varco e rimase vittima della sua dedizione al dovere e alla Patria. Probabilmente, al contrario di quanto vuole la leggenda agiografica, la vicenda non fu risolutiva dello scontro su cui incise radicalmente, di lì a qualche giorno, l'intervento militare del principe Eugenio di Savoia-Soissons, generale dell'esercito asburgico e cugino del duca Vittorio Amedeo II. Altrettanto possibile è che Pietro Micca non intendesse immolarsi, ma semplicemente attenersi al dovere. Fatto sta che sventò l'incursione e divenne eroe cittadino. In effetti, al termine della guerra di successione, il trattato di Utrecht (1713) assegnò al ducato sabaudo il titolo di regno e in prospettiva costituì il primo passo verso il futuro processo dell'unità d'Italia. Nel 1961, in occasione del centenario, venne inaugurato un museo che, nelle sue due essenziali e significative sale, ricostruisce attraverso mappe, plastici, reperti, cimeli e ritratti dei protagonisti, il contesto storico della Torino di quel fatidico 1706. L'indottrinamento 'teorico' è solo l'introduzione: la parte più interessante della visita è il percorso attraverso il sistema di gallerie e cunicoli sotterranei ancora ben conservato, che correva sotto la Cittadella. Dei circa 14 km in cui si articolava all'epoca della fortificazione, con irraggiamento a stella, oggi è possibile percorrerne ben 9: al fascino dell'esperienza si affianca la possibilità di apprezzare da vicino una straordinaria opera di ingegneria militare. Danno suggestione alla visita alcuni contributi di video e suoni che, a sorpresa, animano angoli significativi delle gallerie.