In occasione delle celebrazioni del centenario dell'unità d'Italia, nei 50 ettari di area verde adiacente il lungofiume (il parco Millefonti, polmone verde di angoli ombrosi all'interno dei quali si mimetizzano strutture sportive) sorse un complesso di edifici espositivi in seguito destinati a usi diversi. Un piccolo laghetto sovrastato da quel che è rimasto dell'infrastruttura dell'avveniristica monorotaia che serviva da collegamento con il centro e che, una volta terminata l'esposizione, venne quasi totalmente smantellata (ne rimane un'altra traccia nell'aerea pensilina nei pressi del Museo dell'Automobile). Dell'insieme architettonico meritano di essere segnalati: il palazzo delle Mostre, meglio noto come Palavela (palazzo a Vela); il palazzo del Lavoro (1959-61), progettato da Pier Luigi e Antonio Nervi, enorme parallelepipedo dal grande fascino strutturale con un unico soffitto quadrato sorretto da 16 ombrelli metallici su pilastri in cemento armata (suggestivo anche il gioco di luci e ombre ora in deplorevole stato di abbandono e oggetto dl un dibattito sulla futura destinazione; infine, gli eleganti padiglioni delle Regioni (Nella Renacco, 1960-61), raffinate palazzine improntate sulla ripetizione del modulo quadrato che avrebbero dovuto essere smantellate dopo la fiera, ma che divennero la sede del Centro Internazionale di formazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (conosciuta anche come International Labour Office o Bureau International du Travail, da cui Bit come sinteticamente lo chiamano i torinesi), e dello Staff College delle Nazioni Unite. È sede strategica di tre organizzazioni dell'Onu.