Si legge la storia di questo grande imperatore dai rilievi che decorano l'esterno del tempio, le sue imprese militari, le spedizioni nell'Alto Nilo, le battute di caccia. Per la grandiosità delle proporzioni e per la sua concezione globale, il Grande Tempio di Ramses II è considerato uno degli edifici più importanti dell'architettura religiosa della necropoli di Tebe. Concluso nella stessa epoca in cui fu avviato, dopo il IV secolo subì le stesse alterazioni di quasi tutti i templi pagani: nel secondo cortile i cristiani collocarono infatti una basilica, poi distrutta dagli arabi. Largo 63 metri e alto 22, il primo pilone (ingresso monumentale) dà sul primo cortile, che a destra presenta una galleria formata da sette pilastri con raffigurazioni di Ramses III e a sinistra un portico a colonne. Il muro di sinistra era in origine la facciata del palazzo reale, che comunicava col tempio per mezzo di tre porte e di una tribuna-balcone, dalla quale il faraone assisteva alle cerimonie che avvenivano sul cortile. Sul fondo del primo cortile è il secondo pilone, alto 16 metri, dedicato all'esaltazione delle glorie militari di Ramses III, dal quale si accede al seguente cortile, interamente porticato. Da una porta decorata si passa alla prima sala ipostila, un tempo popolata di 24 colonne di cui oggi rimangono i tronconi dei fusti. Seguono l'antica sala del tesoro, quella delle offerte, tre cappelle, di cui una consacrata a Ramses III divinizzato. Anche la seconda sala ipostila comunica con ambienti annessi, come la cappella reale, da cui ci si immette in piccoli ambienti, dei quali uno ha la volta con decorazioni astronomiche e l'altro la rappresentazione delle sette vacche del “Libro dei Morti”. La terza sala ipostila immette nel sacrario, luogo di riposto delle barche sacre, affiancato da ambienti e cripte.