Quando, nel 1904, l'egittologo italiano Ernesto Schiapparelli portò alla luce la sua tomba, solo la splendida decorazione pittorica parlava ancora della grandezza di Nefertari, amatissima sposa di Ramses II. Il ricco corredo funerario era stato trafugato chissà quando dai violatori di tombe e la sua stessa mummia appariva quasi distrutta. Anche se danneggiate dal tempo e dall'umidità, le sorprendenti pitture si erano salvate, così come i loro colori vivaci, e continuano ancora oggi a celebrare la leggendaria bellezza della regina. È la più famosa e bella tra le tombe della Valle delle Regine, nella necropoli di Tebe, con una pianta complessa, simile a quelle delle tombe di re. Una scala a rampa centrale conduce alla prima sala, circondata da una panchina per le offerte e sormontata dal testo del “Libro dei Morti”. Anche le pareti della seconda sala sono adorne di temi mitologici, con la regina che porge offerte a diverse divinità, immagini che tornano sulle pareti della scala che scende nella terza sala. In quest'ultima, si trova il sarcofago in granito rosa di Nefertari, ritratta alle pareti in atto di preghiera davanti ai guardiani delle porte.