La più lunga, la più profonda, la meglio conservata tra le grandi tombe della Valle dei Re fu scoperta nel 1817 da un archeologo padovano. Interrotta la costruzione alla morte del fondatore, la tomba (è la N. 17) nel progetto originario doveva inoltrarsi ancora di più nel corpo della montagna, come si desume dal corridoio che parte dalla sala del sarcofago e procede per altri 46 metri. Incompiute sono anche le decorazioni, nello stile elegante e un po' freddo in uso al tempo di Sethi. Immagini fantastiche, spesso dal significato oscuro, con testi talvolta scritti alla rovescia, in perfetta sintonia con la concezione del mondo dell'oltretomba, giudicato speculare rispetto a quello terreno.