Imhotep, letterato e medico di corte, è il primo architetto di cui la storia ci ha tramandato il nome. A lui si deve la costruzione di questo vasto complesso funerario, realizzato per Zoser, re che fondò la capitale Menfi. Successivamente divinizzato e assimilato a Esculapio dai greci, Imhotep inventò il sistema di costruzione a piccole pietre squadrate, che sostituirono i mattoni di fango. Racchiuso da un massiccio muro in pietra calcarea, alto in origine più di 10 metri, il complesso è altamente scenografico, con una piramide a gradoni che troneggia al centro, internamente scavata da un labirinto di cunicoli, corridoi e passaggi che conducono alla camera sepolcrale del re. Addossata al lato settentrionale della piramide è il serdab, camera che custodiva la statua a grandezza naturale di Zoser, oggi al Museo del Cairo. Attorno alla piramide, le rovine e tre eleganti colonne di un tempietto, le cappelle dell'edificio di Heb-Sed, alcune in parte ricostruite, le Case del Sud e del Nord, e una tribuna a due scale, probabile simbolo di unione tra l'Alto e il Basso Egitto. Simboleggiano l'unione dei due regni anche due edifici gemelli, come confermano i capitelli delle colonne, decorati con piante dei due regni: il loto per l'Alto Egitto, il papiro per il Basso.