Lo scrittore greco Strabone raccontava in uno dei suoi scritti di “un gruppo di sfingi uguali, parzialmente sepolte nella sabbia del deserto”. E questo testo deve averlo letto il ventinovenne Auguste Mariette, sbarcato in Egitto per inventariare manoscritti, dato che presto abbandonò lo studio per partire alla volta della mitizzata Saqqara. In due mesi di lavoro venne alla luce un viale fiancheggiato da 141 sfingi, tombe di epoche diverse e 11 statue di pensatori e scrittori greci.
Sono davvero un'infinità i monumenti da visitare a Saqqara, la necropoli più vasta di tutto l'Egitto, il cui nome, contrariamente a un'opinione diffusa, non deriva dal nome del dio Sokar, ma dalla tribù locale Beni Soqar. L'esteso pianoro racchiude infatti testimonianze di tutti i principali momenti della storia egizia, scoperti da Mariette e dagli archeologi che vennero dopo di lui, ma la sua fama si deve soprattutto ai monumenti dell'Antico Regno e, in particolare, al complesso di Zoser.
Tutt'intorno la piramide a gradoni di Zoser, che domina la valle, numerose mastabe, tombe antiche e il celebre Serapeum, vasta necropoli riservata alle mummie dei tori sacri, custodite in giganteschi sarcofagi. Prima del complesso, si trova il recente museo di Imhotep, che ripercorre la storia della regione durante la lunga stagione dei faraoni.