Per un passaggio laterale nella facciata settecentesca del palazzo arcivescovile si raggiunge in discesa l'ingresso al barocco Šternberský palác. Realizzato tra 1698 e 1707 da Giovanni Battista Alliprandi, vi sono allestite le raccolte d'arte europea, dal '400 al '700, della Národní galerie, massima raccolta di belle arti del Paese, il cui patrimonio è distribuito in altre sedi praghesi. Attraversando il cortile si inizia la visita al piano terra, dedicato alla pittura tedesca, con il grande polittico di Raphon, “Altare della Passione”, a introdurre all'esposizione. Tra gli artisti più rappresentativi, Lucas Cranach il Vecchio e Albrecht Dürer, di cui è la “Festa del Rosario”, la più importante tavola conservata nella Repubblica Ceca, testimonianza dei contatti artistici tra Europa continentale e mediterranea. Al secondo piano, apre il percorso la sezione del manierismo veneto, con Bassano e Tintoretto. Seguono il '700 veneziano, la scuola francese e quella spagnola, con due capolavori di Goya e di El Greco, che hanno rispettivamente realizzato “Ritratto di don Miguel Lardizábal” e “Cristo”. Significativo il nucleo di dipinti fiamminghi, con Brueghel il Giovane, Savery e Snyders; per la scuola olandese Rembrandt, van Rijn, van Dyck e Rubens, di cui sono esposte notevoli tele.