Bisogna percorre diverse volte il ponte Carlo (Karluv most), nelle varie ore, per apprezzarne a fondo il fascino. Di giorno, tra frotte di turisti a passeggio, per sostare davanti alle bancarelle di souvenir e alle performance di musicisti e mimi. Di notte, per assaporare l'atmosfera più romantica sullo sfondo del Castello, illuminato da luci che ne accentuano la suggestione. E la notte è anche il momento migliore per ricordare le leggende sul conto di questo famosissimo ponte che passa la Moldava: le uova usate per impastare la malta, la spada miracolosa nascosta in un pilastro, le statue che si animano e proteggono i bambini nati nell'isola di Kampa, e chissà quante altre. Costruito nei primi del '400 e solo nell'800 intitolato al suo committente, l'imperatore Carlo IV, collega la Città Vecchia, Staré Mesto, con Malá Strana, la Parte Piccola di Praga, quartiere di penombre che abbaglia per la suggestione dei suoi scorci. Lungo 516 metri, largo 10 e sostenuto da 16 piloni, nei secoli è stato luogo di trattative, di esazione delle tasse e di esecuzione delle condanne capitali. La torre Mostecká vež è impostata sul primo pilone, mentre in corrispondenza degli altri 15 si ammirano statue per lo più settecentesche, opere dei migliori scultori attivi nella Praga di allora. La porta d'accesso gotica verso Malá Strana è inquadrata da due torri che ricorrono spessissimo nell'iconografia di Praga.