Per ottant’anni la cinematografia tedesca ha avuto il suo cuore a Potsdam, nel quartiere di Babelsberg, la ‘Cinecittà berlinese’, con una storia documentata dal Museo del Cinema aperto nelle barocche scuderie del palazzo. Vi si trovano i camerini delle più famose e discusse attrici degli anni Trenta, ma anche alcune esposizioni permanenti, come quella che introduce al cinema dell’espressionismo e della ricerca interiore e psicanalitica. Dietro una rete, che simboleggia la cesura operata nella cultura tedesca dall’avvento del nazismo, compare una lista di 1532 nomi di personaggi del mondo dello spettacolo emigrati, perseguitati o uccisi dal 1933 al 1945. Seguono due liste di film proibiti dal nazismo e dall’ex DDR. Alla fine del 2011, in occasione del centesimo anniversario degli studi cinematografici di Babelsberg, è stata inaugurata la nuova sezione intitolata Traumfabrik (la fabbrica dei sogni), dedicata appunto alla storia di questo grande complesso. Alle spalle del museo, già ben restaurata, è l’area del Neues Markt, con mirabili edifici neoclassici.