Immersa in un paesaggio di laghi e vasti boschi, Potsdam era la Versailles prussiana. Prima dei bombardamenti della RAF, che nell’aprile 1945 ne devastarono il centro storico risparmiando fortunatamente il complesso di Sanssouci, la capitale del Brandeburgo era un piccolo gioiello barocco. Oggi sta cercando di sfuggire alla dimensione di agglomerato di case attorno alla reggia di Federico II, com’è considerata dalla maggior parte dei turisti che vi giungono per poche ore da Berlino. E che sbagliano, perché Potsdam è ricca di attrattive anche oltre il pur splendido Sanssouci. Fulcro del rinnovamento della città sarà la ricostruzione dell’antico Palazzo Reale, di cui oggi restano solamente le scuderie (e l’ingresso trionfale, già restaurato), che ospiterà il Parlamento regionale. Da non perdere l’escursione in battello (ce ne sono anche di storici, a vapore) in partenza dal porto. Dal 1990 la città è gemellata con Perugia.
Potsdam ha origini più antiche di Berlino: nata come insediamento di pescatori slavi nel X secolo, appare citata per la prima volta, come Potzupimi, nel 993 in un documento firmato da Ottone III, imperatore del Sacro Romano Impero germanico. L’inizio della sua ascesa risale al 1660, quando Federico Guglielmo decise di farne la sede della nobiltà. Il numero dei suoi abitanti subì un’impennata dopo l’editto di Potsdam del 1685, che concedeva asilo politico agli ugonotti cacciati dalla Francia di Luigi XIV. Il nipote del Grande Elettore, Federico Guglielmo I (1713-40) detto il re sergente, ne rivoluzionò la fisionomia, trasformandola in un’enorme caserma. Federico II il Grande (1740-86) la scelse come residenza reale e l’arricchì del parco e degli edifici di Sanssouci. Nel 1838 la cittadina fu unita a Berlino da una linea ferroviaria, ma è curiosamente da allora che iniziò la sua decadenza: prima venne declassata a residenza solo estiva della corte, poi, con la nascita della repubblica di Weimar, fu nazionalizzato Sanssouci. Nel marzo 1933 un drappello di nazisti in uniforme tenne nella chiesa della guarnigione la prima riunione del parlamento nazista dopo l’incendio del Reichstag; Potsdam acquistò così la lugubre fama di luogo di nascita del Terzo Reich e fu anche per questo un bersaglio privilegiato dei bombardamenti degli alleati. La conferenza di Potsdam del 1945 assegnò la città al settore controllato dall’Unione Sovietica, che, per la vicinanza a Berlino, vi insediò una guarnigione dell’Armata Rossa. Nella successiva ricostruzione, i palazzi prussiani furono in gran parte sostituiti da grandi edifici omogenei nello stile del realismo socialista.