Una lunghissima storia di congiure è quella di questo splendido monastero, il secondo monumento russo dopo il Cremlino. Fondato da Vasilij III nel 1524 per celebrare la vittoria sul principato lituano, divenne nel giro di pochi decenni il monastero più ricco di Mosca. Ivan IV il Terribile, fatti giustiziare i boiari ribelli, costrinse le loro vedove a entrare in convento e a cedere terre e gioielli all'abbazia. Zarine e figlie di zar furono costrette a prendere il velo, cosicché il monastero arrivò a possedere fino a 170mila ettari di terreni e interi villaggi. Chiuso nel 1924 e trasformato in museo, è stato restituito al culto dopo l'epoca sovietica e dal 2004 è protetto dall'Unesco. Nostra Signora di Smolensk (cerkov' Smolenskoj Bogomateri) è la chiesa principale del Novodevicij monastyr' e si presenta come una fortezza, cinta da candide mura alte 11 metri e munite di 12 splendide torri. Sormontata da cinque cupole, la chiesa risale al '500 e presenta un interno ricco di affreschi che raccontano la trasformazione di Mosca nella “terza Roma”, la riconquista delle terre russe da parte di Mosca e la vita di S. Anna. Di fronte all'entrata è l'iconostasi più ricca della città, capolavoro di intagli e stucchi che inquadrano cinque fila di icone, tra cui quella bellissima della Vergine di Dolcezza, cinquecentesca. Notevoli anche le altre quattro chiese dell'abbazia: la collegiata; la Cattedrale della Dormizione (Uspenskij sobor), priva di cupole ma con un elaborato campanile in stile barocco italiano; la chiesa della Trasfigurazione (Preobraženskaja cerkov'), dal tetto coronato da grandi conchiglie e da cinque torrette con cupole dorate; la chiesa dell'Intercessione (Pokrovskaja cerkov'). Dal lato orientale, coronato da una cupola dorata a cipolla, svetta un campanile di fine '600 alto 72 metri.