Splendida, monumentale e simbolica come poche altre, la Krasnaja plošcad è una delle piazze più famose e vaste al mondo, misurando 695 metri di lunghezza e 130 di larghezza. È chiamata “rossa” (krasnaja) per le facciate di alcuni degli edifici che vi prospettano e a memoria del recentissimo passato comunista del Paese, anche se in realtà la piazza ha questo nome da molto prima di diventare un faro del socialismo internazionale. Il termine “krasnaja” assume infatti il significato di “rosso” solo nel russo moderno, mentre in quello antico vuol dire “bella”. E bella, la Piazza Rossa lo è sicuramente. Fu aperta alla fine del XV secolo, quando Ivan III fece abbattere il fitto agglomerato sorto a ridosso del Cremlino, che chiude la piazza a ovest con la sua muraglia merlata. Davanti è il mausoleo di Lenin, a nord il grandioso edificio del Museo storico di Stato (Gosudarstvennyj Istoriceskij muzej). A est la prospettiva della piazza è chiusa dalla lunga facciata dei magazzini Gum, emblema del capitalismo consumistico che in pochi anni ha ridisegnato il volto del Paese; sullo stesso lato, la cattedrale di Kazan'. Il lato sud è disegnato dall'inconfondibile profilo della cattedrale di S. Basilio (Hram Vasilija Blažennogo), uno dei monumenti più fotografati di Mosca, sorprendente per il numero, la forma e la fantasia delle cupole. Nei pressi è il “posto della fronte” (Lobnoe mesto), pedana circolare il cui nome ha fatto pensare che qui avessero luogo le decapitazioni. Oltre al fascino delle esotiche architetture che la incorniciano, ciò che fa della visita alla Piazza Rossa un'esperienza indimenticabile è la comprensione di come questo spazio sia mutato insieme alle vicende storiche urbane e nazionali. Che sia considerata il simbolo di Mosca e dell'intera Russia non è infatti un luogo comune, ma un'intelligente chiave di lettura, perché questo è il luogo dove il potere, rappresentato dal Cremlino, comunica al mondo messaggi, simbologie e ideologie da secoli. Dal 1990 la Krasnaja plošcad' è iscritta nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.