L’area si sviluppò a partire dal XVI secolo lungo quella che è oggi la High Street, che congiungeva il centro di Londra con Blackwall dov'era un importante cantiere navale. Qui avevano sede gli uffici della East India Company, fondata nel 1600. La popolazione cominciò a crescere a partire dal 1810, con l'apertura degli East and West India Docks, e il quartiere fu uno dei centri in cui, agli inizi del Novecento, si sviluppò il socialismo; intorno al 1930 era ritenuto il borough più povero di Londra. Oggi rimangono ancora alcuni edifici del XIX secolo lungo East India Dock Road, proseguimento di Commercial Road. A destra, in Woodstock Terrace, è la St Matthias Old Church, già cappella privata della East India Company, del XVII secolo, ricostruita nel 1776 e restaurata alla fine dell'Ottocento, oggi sala per convegni. Uno dei più apprezzati esperimenti architettonici dell'ultimo decennio, opera di David Adjaye, si trova nella laterale Chrisp Street: si tratta di Idea Store (2004), struttura pensata per incarnare un nuovo concetto di biblioteca e centro ricreativo per le aree periferiche: le facciate sono costituite interamente da lastre di vetro trasparente a colori alternati (verde e azzurro), 'aperte' verso il quartiere cui danno un segno di luminosità e di colore. Analoga struttura si trova a Whitechapel. Al n. 240 di East India Dock Road è la ex stamperia del Financial Times, uno dei più interessanti edifici del Docklands, realizzato da Grimshaw nel 1988: la parete vetrata permetteva di vedere le enormi rotative in funzione. In Blackwell Yard, poco più a sud, è il Reuters Data Center, realizzato nel 1992 su progetto di Richard Rogers: un grande blocco di vetro, con due torri per gli ascensori ai lati e dettagli nei colori primari. Al limite est della strada ha inizio il Blackwall Tunnel, costituito da due tunnel (1897 e 1967) che uniscono la riva nord del Tamigi al sobborgo di Greenwich.