È un libro aperto che racconta la storia della monarchia inglese. Qua i re e le regine vengono sepolti, insieme agli uomini più illustri del Paese, si sposano e si fanno incoronare sin dai tempi di Guglielmo il Conquistatore, che nel 1066 vi entrò trionfalmente a cavallo per la sua proclamazione. Già luogo di culto nel VII secolo, venne ricostruito tra il XII e il XIII secolo e, tra sculture, targhe e lapidi commemorative, è un vero e proprio mausoleo-capolavoro dell’architettura gotica inglese. Grandioso l’esterno, con una elegante facciata racchiusa tra due possenti torrioni, è l’interno a impressionare: lungo 156 metri, largo 31 e alto altrettanto nella navata centrale (è la chiesa più alta del regno), tanto che il coro e l’abside sembrano quasi essere stati stirati. Sono oltre 5000 i “grandi” della storia inglese a essere sepolti a Westminster Abbey e l’abbondanza di lapidi e pietre sepolcrali rende pressoché impossibile non camminarvi sopra. La tomba al milite ignoto, all’inizio della navata centrale, apre la serie delle tombe di re, primi ministri (nella Statemen’s Aisle), artisti, poeti (nel Poets’ Corner), musicisti (nella Muscians’ Aisle), esploratori, aviatori e caduti delle guerre mondiali che qui non verranno dimenticati. La visita continua dietro l’altare, dove si aprono la Queen Elizabeth Chapel (con l’Innocents’ Corner, dove sono sepolti i figli di Edoardo IV, Edoardo V e Riccardo di York assassinati nella Tower of London per ordine di Riccardo III), la tardo-gotica Chapel of Henry VII e il Feretory, dove si conservano le reliquie dei santi e del fondatore, il re Edoardo il Confessore. Splendido il pavimento a mosaico, completato nel 1268, opera di di Odericus Romanus. Antichi sedili, affreschi, arazzi di Bruxelles, preziosi dossali e la Coronation Chair, sulla quale venivano incoronati i re d’Inghilterra, completano l’apparato decorativo dell’abbazia. Si esce per visitare i College Garden, il chiostro grande e quello piccolo (dove è la tomba del compositore Muzio Clementi, l’unico italiano a essere sepolto a Westminter), e la Chapter House (XIII secolo), con notevoli affreschi duecenteschi e un pavimento medievale tra i meglio conservati in Europa. Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, Westminster Abbey è sotto la diretta giurisdizione della corona e ancora oggi è il sovrano, e non il vescovo, che controlla le nomine e regge l’abbazia.