Quando si dice Londra si dice Big Ben, la torre campanaria che domina nelle cartoline e nelle immagini mentali di chi nella capitale inglese, forse, non c’è nemmeno stato. La torre dell’orologio più preciso e famoso del mondo è di casa qui, all’House of Parliament, svettando all’angolo nord-est del maestoso complesso con i suoi 93.5 metri di altezza. Il Palace of Westminster ha visto passare numerose teste coronate ed è stato testimone di decisioni che hanno modificato le pagine di storia del Paese. È stato la principale residenza reale dall’XI secolo, con Edoardo il Confessore, fino al XVI secolo, con Enrico VIII, quando bruciò quasi interamente prima di divenire la sede del Parlamento. Ristrutturata senza troppa cura, la House of Parliament scampò alla “congiura delle polveri” che prevedeva di farla saltare in aria e ricostruirla dalle fondamenta. Rasa al suolo da un altro devastante incendio nel 1834, l’elegante e maestoso complesso che conosciamo è opera della ricostruzione operata da Charles Barry e Augustus Pugin, che riuscirono nell’intento di celebrare la gloria presente e passata della nazione attraverso uno stile moderno fedele al gusto vittoriano. La sola parte originale dell’antico palazzo è Westminster Hall, grandiosa sala lunga 72.5 metri, larga 20.5 e alta 27.5, costruita nel 1079-99 dal re William Rufus. Sotto la splendida volta in legno di quercia (XIV secolo) sono passati tanti condannati (tra cui Tommaso Moro), dato che la sala fu adibita a corte di giustizia dal XIII al XIX secolo. Dipinti e statue di re, politici e condottieri abbelliscono le sale e i corridoi dell’House of Parliament di cui, certamente, gli spazi ufficiali più importanti sono la Camera dei Comuni e quella dei Lord, con il suo solenne pellame rosso, gli affreschi storici e il fastoso trono su cui siede la regina. Per chi volesse immergersi nel cuore del sistema parlamentare britannico, basta mettersi in fila davanti a St Stephen’s Entrance un’ora prima della seduta e assistere ai dibattiti dalla Stranger’s Gallery.