Nascosta per chissà quanti secoli sotto la sabbia e proprio grazie alla sabbia conservatasi intatta, qabilah (villa) Silin risale al II secolo d.C. ed è la più interessante fra le residenze romane lungo la costa tra Tajura e Misurata. I lavori di scavo, iniziati nel 1977, l'hanno restituita all'antico splendore. Ambienti lussuosi, splendidi pavimenti e affreschi, terme private, cucine e tempietti testimoniano la ricchezza raggiunta dai commercianti che hanno fatto grande la vicina Leptis Magna, prima che l'insabbiamento del porto segnasse la fine della sua importanza mercantile e il suo abbandono. Incorniciata da un grande portico colonnato dai raffinati mosaici pavimentali, aperto sul mare, la villa presenta una struttura simile alle altre dimore romane disseminate intorno al Mediterraneo. Al centro dell'atrio, dalle pareti affrescate con scene di caccia, si trova una vasca (impluvium) per la raccolta dell'acqua piovana e diversi ambienti tutt'intorno. Straordinari i mosaici, che un pazientissimo intervento di restauro ha riportato alla bellezza originaria e risistemato in loco, anziché, come succede di frequente, nel più vicino museo. Tessere di grandi e piccole dimensioni, dai colori brillanti, compongono raffinati disegni sui pavimenti dell'intera residenza. Tra i più belli si segnalano quello della rappresentazione di una corsa di quadrighe, delle Quattro Stagioni che attraversano il cerchio dello Zodiaco e i mosaici pavimentali della biblioteca, che ritraggono danzatrici, putti, uccelli, fiori, maschere maschili e femminili. Per visitare qabilah (villa) Silin è necessario richiedere l'autorizzazione al Dipartimento per i beni archeologici, presso gli scavi di Leptis Magna.