Se Leptis, come Roma e Atene, non ha rivali quanto a vestigia del passato, questo museo ne fornisce una prova, raccogliendo i materiali provenienti da una città che è rimasta congelata nel tempo, ferma al VI secolo. Aprono la strada alle collezioni principali una maestosa statua in bronzo di Marco Aurelio, la sezione della preistoria e quella fenicio-punica. Sono i materiali d'epoca romana a costituire il fulcro del museo. Bellissimi i rilievi dell'arco di Settimio Severo, i busti, le teste e le statue intere che una volta ornavano i luoghi di culto dell'antica Leptis. Dal tempio di Serapide, un “Giovane atleta” in marmo, una statua di Serapide, un'altra di Marco Aurelio e una di Iside. Degna di nota una figura femminile in marmo, in cui il velo è lavorato con una straordinaria finezza. Dalle terme di Adriano altre statue e i frammenti di un enorme bronzo dell'imperatore Settimio Severo, probabilmente collocato al centro del frigidarium. Seguono ambienti che espongono reperti dalle altre terme, dal porto e dal ninfeo. Numerose le opere dal grandioso teatro, tra cui un viso maschile con barba e una raffigurazione di Venere; dodici sculture acefale, di uomini, donne e bambini, dal foro vecchio e da quello nuovo. Si consiglia di entrare prima al parco archeologico, di modo da evitare una visita decontestualizzata e riuscire a collegare i pezzi e le opere d'arte in mostra ai luoghi degli scavi.