Riunendo in un unico complesso il sito della morte, della sepoltura e della resurrezione di Gesù Cristo, il Santo Sepolcro è il luogo santo per eccellenza agli occhi dei cristiani. Trasformazioni continue hanno snaturato l'elegante e austero interno crociato originario, reso irriconoscibile da un eccesso di decorazione e da mutamenti di pianta che hanno portato le tre navate a non distinguersi. Oggi, l'edificio non può essere definito bello, almeno non secondo i canoni estetici con cui si valutano gli altri monumenti, proprio a causa di quei continui rifacimenti che sono peraltro segno di una devozione mai cessata nel corso dei secoli. L'ingresso è costituito da un cortile quadrato su cui affacciano il convento di Sant'Abramo e cappelle armene, copte e greche; una scala sale al Golgota, diviso nella cappella della Crocifissione e in quella del Calvario. Ridiscesi nel vestibolo, al centro è la Pietra dell'Unzione, sulla quale si vuole il corpo di Gesù sia stato lasciato per l'imbalsamazione. Al centro della Rotonda (costruzione ottocentesca che ha rimpiazzato la più bella Anàstasis di epoca costantiniana), l'edicola del S. Sepolcro immette nella tomba interamente rivestita di marmi. Nel mezzo della basilica, a rendere irriconoscibili le tre navate, è la cappella greco-ortodossa Catholicon; tutt'intorno cappelle e, nelle navate laterali, gli archi della Vergine e la Prigione di Cristo. Sul fondo si scende alla cappella di S. Elena e da qui un'altra scala scende ulteriormente alla cappella del Ritrovamento della Croce, cisterna romana nella quale S. Elena si dice abbia trovato la croce su cui Gesù era stato crocefisso.