Che l'area archeologica di Epidauro comprenda anche un museo e la zona del Santuario di Asclepio poco importa ai turisti. Perché non sembra esistere altro che il bellissimo teatro, una delle sette meraviglie della Grecia, ricavato da Policleto il Giovane (IV secolo a.C.) sulle pendici della collina. 54 ordini di gradini, 14000 spettatori e un'acustica che, già nota fin dalla sua inaugurazione, ha fatto si che il palcoscenico di questo incredibile teatro, uno dei meglio conservati del Paese, non andasse mai in pensione. L'orchestra circolare, in terra battuta, continua ancora oggi a essere calcata da compagnie di attori che, in estate, si esibiscono nelle rappresentazioni del suggestivo Festival di Epidauro. Dell'originaria costruzione sono rimasti il basamento di un altare dedicato a Dionisio e gli ingressi laterali (párodoi), nulla si è invece conservato della scena, chiusa da 18 colonne ioniche di cui rimangono le sole basi. Poco importa. Dalla sommità della cavea il panorama dà il meglio di sé al tramonto e sedersi sulle gradinate di pietra, perfettamente conservate, farà ancora provare grandi emozioni, soprattutto quando sul palco rivivono i personaggi e le vicende cantate dai grandi tragediografi greci.